si apre e si chiude in un secondo, disponibile anche ad alimentazione elettrica

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Fate come me: approfittate della “Settimana della Sostenibilità” e dei forti sconti che i numerosi negozi che vi aderiscono propongono e investite una volta per tutte in una vita pieghevole. Io l’ho trovata al Decathlon in offerta a 240 euro – normalmente costa cento euro in più per non parlare di quelle su Amazon che hanno costi che, almeno io, non mi posso permettere – e non mi sono fatto scappare l’occasione. Il primo vantaggio della vita pieghevole, o almeno quello più immediato, è che allenti due manopole e, per quanto possa essere ingombrante, la vita si piega in tre (su youtube si trova l’immancabile tutorial per i più imbranati) e te la porti ovunque. Sui mezzi pubblici non devi pagare alcun supplemento perché è considerata un collo a mano come quei trolley in cui i più boriosi ripongono il surrogato delle loro vite insieme al Macbook per trasportarle rumorosamente in giro per il mondo, lì si che ci stanno le vite più fisse la cui rigidità sono costretti a sopportare quotidianamente. Non solo: sono finiti i tempi in cui nelle ore di punta la gente ti guardava male perché volevi far entrare a tutti i costi la tua vita in dimensioni reali in metro. Quante volte ci siamo sentiti a disagio per togliere spazio alle vite degli altri o magari perché le nostre vite ce le guardavano tutti, senza contare quelli che non sopportano il giudizio sull’evidenza formulato dagli altri. Io ho preso il modello a zaino ma c’è anche a tracolla e per i più sportivi c’è la versione a fascia in velcro da mettere al braccio insieme allo smartphone, per avere sempre con sé la propria vita anche quando si va a correre. La vita pieghevole è pratica poi perché non c’è il rischio che te la rubino, vai in ufficio e non devi legarla nel parcheggio sotto ma la tieni con te alla tua postazione, poi di questi tempi in cui è pieno di disperati che magari non riescono a tagliare i catenacci però riescono a fregartene un pezzo per racimolare qualcosa dai ricettatori di vite altrui. Quello che mi fa piacere è che, anche se siamo ancora lontani dagli standard dei paesi più evoluti del nostro in cui la sostenibilità delle vite proprie e degli altri è al centro di strategie sociali comuni, anche qui da noi qualcuno con la sua vita pieghevole sottobraccio è facile incontrarlo ogni giorno, sia in estate che in inverno, anche se nei periodi come questo in cui piove sempre non sono del tutto convinto che la vita così esposta alle intemperie non ne risenta nemmeno un po’.