be’ si è fatto tardi

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Ci vorrebbero le telecamere nascoste dietro gli specchi per registrare le facce che fate quando vi guardate per cercare un cenno di complicità o anche solo di accondiscendenza quando siete un po’ brilli e intorno l’ambiente si rivela ostile, al momento in cui i freni inibitori cadono stemperati dall’alcool. Ci sono alcune situazioni tipo: persone presuntuose nella loro finta semplicità ignorante che non c’è verso di far ragionare, quello che ti fa leggere il suo pezzo uscito sull’house organ parrocchiale zeppo di errori grammaticali che nemmeno alle medie, una bottiglia di vino del duce nella vetrinetta del salotto, qualcuno più ubriaco di te che non si capisce bene quale sia il vero punto di vista tra i numerosi che ha passato in rassegna biascicando. L’unica via di fuga percorribile è ritrovare una faccia conosciuta e rassicurante che poi è solo e sempre la propria, quindi ecco la corsa in bagno e con la scusa di sciacquarvi le mani qualche boccaccia di spregio per la compagnia che vi è toccata ci sta tutta. Vi guardate negli occhi, sollevate le sopracciglia come a dire ma guarda te che branco di stronzi, ma fatemi il piacere. Si tratta comunque di una pratica che è valida con qualunque superficie in grado di essere riflettente, dagli elettrodomestici in acciaio in voga di questi tempi in cui arreda qualunque cosa fino alle maniglie lucide degli infissi, il bicchiere mezzo vuoto di superalcolico e il cucchiaio, dove non finiremo mai di stupirci di vederci sottosopra. A volte la tiriamo pure per le lunghe e scorgiamo nelle nostre immagini riflesse tutti quelli a cui somigliamo. Io sono una copia sputata di mio papà, soprattutto quando non ne posso più e ho quella faccia che faceva sempre lui, apparentemente lieto di essere in compagnia ma con quel taglio dell’occhio che era come se dicesse che non vedeva l’ora di congedarsi dalla casa in cui era ospite, o di congedare i parenti e gli amici in visita, per mettersi i vestiti da casa e sedersi nella sua poltrona. Ecco, vedo questa smania di accomiatarmi quando mi osservo il viso di nascosto e mi scappa da ridere, peccato che non sia davvero mio padre quello dall’altra parte perché sicuramente rideremmo insieme, senza rivelare a nessuno il motivo.