il genio delle cuffie

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Avete presente quello spot strafigo che gira alla tv e tutta quella pubblicità che si vede per strada, in Internet e nelle stazioni della metro degli auricolari Genius? Beati voi perché io me ne sono accorto appena due settimane fa e solo perché ho prestato conforto a un’anziana signora – anziana veramente, mica come me – a cui usciva il sangue dal naso. Volevo farle presente che non è una cosa grave anche se certi sintomi non bisogna sottovalutarli, la sorreggevo per il braccio per non risultare troppo invadente e dare adito a dubbi sul mio operato, c’era persino un cane che abbaiava forte probabilmente infastidito dal sangue, ma poi si è appoggiata con la mano con cui si tamponava il naso con il fazzoletto al muro e ha (se siete deboli di stomaco smettete di leggere qui) vomitato roba rossa. Comunque sul muro tutto impiastrato c’era appunto affisso il manifesto di questo prodotto che ha catturato come immagino a voi l’attenzione ma non per l’efficacia del messaggio quanto perché avevo bisogno di un nuovo paio di auricolari. Ne faccio fuori a iosa e non chiedetemi il perché. Poi ho avuto l’idea di contattare l’azienda e spacciarmi per uno di quei blogger che fanno le prove prodotto, questo prima di controllare su Amazon il costo (gli auricolari Genius con le spese di spedizione costano poco meno di venti euro) quindi facendoci una figura da barbone perché è finita che me ne hanno spedite veramente un paio. Tra l’altro bordeaux, bellissime. Ora devo ingegnarmi a scriverne le recensione ma non ho dubbi sul fatto che siano davvero superlative, soprattutto nell’enfatizzare i toni bassi. Ma la vera chicca è che con una combinazione di canzoni che è segreta e che non vi posso rivelare (mi hanno fatto firmare un vero e proprio vincolo) si attiva l’effetto per cui diventano gigantesche, si sprigiona questa specie di vapore tutto sgargiante e a quel momento puoi esprimere tre desideri. Per dire, il mio collega, quello che ha provato il Bungee Jumping qualche domenica fa e da allora non fa altro che parlarne a tutti, ha acquistato un modello di cuffie Genius ancora più costoso ma a lui non si è ancora manifestato nessun segno, probabilmente qualcuno da qualche parte nel mondo che ha comprato le cuffie Genius ha già espresso il desiderio di bloccare la magia degli auricolari a quelli che non capiscono quando di certi argomenti ai colleghi non gliene frega un cazzo.

fatti curare

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I segnali della vecchiaia che avanza sono numerosi. Ci piace di più l’acqua con le bolle, avvertiamo la necessità di farci la barba ogni mattina perché ora è più grigia che nera e i peli, oltre a crescere più velocemente, fanno puntini che proprio stonano con il colletto della camicia (per non parlare della maglietta girocollo), ai freni inibitori probabilmente è finito l’olio perché confessiamo liberamente di preferire il cioccolato al latte ai puristi del fondente, siamo sempre più confusi sulle nostre posizioni circa la questione palestinese e, su tutto, guardiamo con crescente preoccupazione il valore di rischio di malattie contagiose negli ambienti di convivenza forzata con altre persone.

Ho assistito la scorsa estate a un documentario con un effetto grafico che quando una persona starnutisce ti fa vedere la potenza con cui alcune micro-schifezze che abbiamo nel naso e nella bocca schizzano a decine di metri di distanza nemmeno fossimo dei kamikaze dell’influenza. Se mi fosse capitato davanti alla tele dieci anni fa probabilmente avrei cambiato canale, invece alle soglie dei cinquanta ho provato una morbosità inusitata e non ne ho perso nemmeno un minuto. Già mi vedo tra poco a chiudere questo blog per aprire una specie di Elisir 2.0 in cui confrontarmi con i miei coetanei circa gli acciacchi di stagione e relativi rimedi. E sono qui a svelarvi questi segreti solo perché in ufficio c’è un collega che è più di una settimana che tossisce in continuazione.

Vediamo intanto la cosa da un banale punto di vista di convivenza tra persone civili. Passare otto ore con uno che ha una frequenza di colpi di tosse di almeno due/tre al minuto al terzo giorno consecutivo rompe i maroni e ti manda fuori di testa, anche se non si dovrebbe dire perché deve prevalere il lato solidale verso una persona di salute cagionevole. Ma non siete d’accordo con me che se uno sceglie di stare in mezzo agli altri dovrebbe almeno prendere tutti gli accorgimenti per evitare di attaccargli un malanno? Se sei malato stai a casa, ti curi e poi quando il medico è d’accordo torni al lavoro. Che già, in agenzia da me, ci sono due cani che al minimo sentore di movimento oltre la porta d’ingresso dimostrano la loro attitudine alla protezione degli umani con quel modo di abbaiare acuto che ti spacca i timpani e non solo quelli. Su questo substrato base di disturbo da rumore molesto si è innestato un secondo livello ancora più irritante.

Poi ho considerato il fatto che certi sintomi, soprattutto una tosse così, non sono assolutamente da sottovalutare. Ma anche in questa considerazione è subentrata una componente di me che non credevo di avere, probabilmente altrettanto soggetta all’età. Ho pensato che il collega è maggiorenne, vaccinato di questi tempi non si può più avere la certezza, e in definitiva che si arrangi.