Se non sapete chi gridava “Liberate la scimmia” passate pure al post successivo perché vi manca un tassello fondamentale della cultura cinematografica degli anni 80, ed è un peccato perché sono tantissimi i link che si possono tessere tra “Italian Boys” e il presente, tra Umberto Smaila e Francesco Gabbani che purtroppo fino alla settimana appena conclusa che, ricordiamo per chi non fosse italiano, qui da noi è considerata la più importante dell’anno molto più di qualunque festività laica o santa che sia, era con nostro rammarico un emerito sconosciuto. Francesco Gabbani ha così finalmente liberato la scimmia in cattività almeno dal 1982 – anno di uscita del film Italian Boys – e l’ha portata sul palco della nostra società a ballare tutti i luoghi comuni che ci confinano in uno zoo culturale. Sui social è già un proliferare di panta rei e singing in the rain ed è vero che tutto scorre e namastè e alè e certo che farvelo dire da uno come Francesco Gabbani è quasi peggio di Moretti che sbraitava peste e corna della sinistra, e sembra secoli fa. Liberate la scimmia nuda che balla e non perdiamo tempo a imparare i passi di danza giusti per guidarla a ritroso e riportarla in gabbia. A noi haters musicali resta la soddisfazione di aver riconosciuto, già alla prima strofa, il link tra la canzone che ha vinto Sanremo 2017 e gli anni 80, smascherando il generoso tributo di Francesco Gabbani a “Run to me” di Tracy Spencer. Liberate la scimmia!