Un bel saggio sulla principianza, l’arte della prima volta, l’ho trovato qui. E va ad arricchire la collezione.
Non trovo faticoso essere principianti. Ć riposante, ĆØ liberatorio essere principianti. Lo era meno allora, credo, per la mia insegnante di tedesco e lo ĆØ meno adesso, ne sono certa, per la mia insegnante di tango (ma ā mi dico con illuminante chiarezza e lāanimo satollo di fatica alla fine della giornata, mentre percorro il corridoio dagli spogliatoi alla sala da ballo ā questi adesso sono cazzi suoi: io voglio essere una principiante, io devo partire dal principio, io a questo principiamento ho diritto, io questo stato di principianza me lo godo tutto, io sono la principessa delle principianti, io ho bisogno di sprincipiare tutti i passi piĆ¹ semplici per capirli, perchĆ© io non ho capito, scusa, non ho capito come devo appoggiare il peso della mia gamba sinistra dopo averla incrociata con la mia gamba destra, me lo puoi ripetere, per favore?). Il diritto indiscusso allāerrore, lo spazio franco della mia azione sgravata dalla responsabilitĆ dellāesperienza, mi mette addosso un che di irragionevole eccitazione. Continua.