la società dei consumi ci chiede il conto in rifiuti e gli spicci li abbandona sul ciglio della strada

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Ai bordi delle strade extraurbane c’è sempre spazzatura. Ovunque. Non c’è ne è una che si salvi e il fenomeno è oltremodo curioso, per questo merita più di una riflessione. La società dei consumi ci chiede il conto in rifiuti e gli spicci li abbandona sul ciglio di quelle strade in cui nessun essere umano si avventurerebbe a piedi, perché non c’è lo spazio e perché collegano distanze troppo ampie da percorrere senza l’aiuto di un mezzo di trasporto. Quindi è da escludersi che siano i passanti a gettare bicchieri di plastica, contenitori vuoti di olio motore o intere risme di volantini di centri commerciali ricchi di offerte già scadute. Sono automobilisti o passeggeri zozzoni quelli che gettano oggetti dal finestrino?

Ce ne vuole, però, per fare tutto quello scempio. Significherebbe che ognuno che transita di lì abbandona qualcosa e, appostandosi, dovrebbe essere facile cogliere qualcuno in fallo. Questioni di statistica. Quindi no. Oppure ci immaginiamo un viavai di camion traboccanti di rumenta che fanno la spola tra una discarica e un giro di raccolta, e gli operatori ecologici che sparpagliano mucchi di schifezze per cambiare un po’ la routine, come a noi impiegati del terziario viene voglia in orario di ufficio di imbrattare le bacheche di Facebook altrui con i nostri commenti trash come diversivo. Ma, come potete osservare, si tratta di un’ipotesi remota tanto quanto la precedente.

O ancora turbini e vortici d’aria che sollevano la spazzatura dai cestini ricolmi negli spazi pubblici e con una precisione invidiabile la sistemano proprio dove finisce l’asfalto e comincia quel poco di verde di risulta dimenticato dallo scempio metodico dell’urbanizzazione, dove invece la gente in ramazza – siano essi spazzini o zelanti bottegai che si prendono cura della porzione di marciapiede dinanzi la porta del loro negozio malgrado non sia di loro competenza – rimuove prontamente le brutture mentre, nelle lande di nessuno, nessuno, appunto, si prende la briga di fare un po’ di pulizia. Sarà qualcuno che cerca di dirci qualcosa, e in questo caso avrei anch’io la mia obiezione da muovere.

da quando il trash non è più di moda

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Il mio condominio è stato sanzionato con 50 euro dal locale operatore addetto alla raccolta dei rifiuti per via di un sacchetto nero non regolamentare nel contenitore dell’umido. Tralascio un commento che ho raccolto da un vicino, una cosa tipo “chi non mi dice che qualcuno passando ha gettato la sua di spazzatura nel nostro bidone”. Certo, nella società della spazzatura ci sta anche questo genere di terrorismo di quartiere degno di Anacleto Mitraglia versus Paperino, come del resto ci sta pure quel parere del mio vicino che rimane un punto di vista piuttosto trash. Son più propenso all’idea che qualcuno qui non abbia ancora capito come ci si comporta con gli scarti del consumo oppure sia daltonico e non riconosca i colori dei sacchi o quelli dei bidoni o semplicemente se ne fotta. Sta di fatto che della suddetta società della spazzatura, fatta di spazzatura vera e propria ma anche di trash in senso lato, mi sono proprio stufato. Sono stanco di stare attento a dove metto i piedi quando cammino, dove poso i miei occhi quando mi guardo in giro perché ci sono quelli che non hanno voglia di portare gli elettrodomestici rotti in discarica e li lasciano dove capita, e anche di dove mi siedo sul treno perché c’è gente che si taglia le unghie in luoghi pubblici, dio che schifo. E a riflesso di tutto ciò non ne posso più di dove clicco in Internet e se mi si apre la finestra pop-up o la colonnina a fianco dell’informazioni con le parti anatomiche che tirano di più. Per non parlare dello spam, e mi chiedo chi abbia ancora tempo, voglia e risorse di riempire il web di cartacce virtuali. E poi il volume volutamente più alto della pubblicità in tv che interrompe programmi imbarazzanti, ma questa è una battaglia che dura da anni e anzi è già spazzatura tutto quello che si dice sui tentativi di migliorarne la qualità. Potremmo elencare poi tutto quello che accade in giro, ma meglio fermarsi perché la questione si farebbe lunga. E dire che di cultori del trash è pieno il mondo e forse il problema nasce proprio da lì.