Ci sono vari modi di studiare fuori tempo massimo, intendo una volta laureati ed esaurito quello slot di possibilità che di norma la vita dovrebbe darti solo una volta, mentre hai le spalle coperte dalla famiglia o chi ne fa le veci. E sono tutti modi che ammiro e invidio un po’, perché una specializzazione o un master, o addirittura tornare all’università, ti consente maggiori opportunità, pesa sul curriculum, costituisce un vantaggio competitivo o consente di rifarsi una professionalità, se magari non ne puoi più del tuo lavoro. Io non sono di questa indole, un po’ per l’incostanza – potrei fare un elenco delle cose che ho iniziato e non ho mai portato a termine, anzi lo farò in una pubblicazione a sé – e un po’ per la fatica e il tempo che è necessario dedicare. Fermo restando che un conto è proseguire il percorso di studi freschi di titolo accademico, un corso è rimettersi su libri e appunti dopo anni di lavoro, la testa ormai è strutturata secondo la propria mansione, si diventa tutti un po’ più rigidi e poi la famiglia e insomma, alla fine è meglio e più comodo accontentarsi.
Quello che più mi meraviglia però sono le persone già grandi, magari non come me ma quasi, che decidono di conseguire il diploma iscrivendosi alle scuole serali. Prima mi riferivo allo slot di possibilità, e c’è chi per svariati motivi non è riuscito a sfruttarlo e si è ritrovato a fare altro mentre i coetanei sedevano ogni giorno ai banchi di scuola. Ora, il senso di un master dopo una laurea è quello di entrare nei dettagli di qualcosa, spaccare in quattro il capello, come si dice. Le scuole superiori invece possiamo dire che forniscono i concetti fondamentali delle materie, giusto? Ecco perché è straordinario l’approccio di un adulto alle materie a cui di norma si accede da adolescenti e alle basi delle stesse, il punto di vista è diverso, se ne ha una visione meno dogmatica e più paritaria, ci si pone con umiltà allo stesso piano della nozione e ci si introduce nel significato di quello che si deve imparare per poi sbucare in cima con la piena padronanza dell’argomento. Come entrare in un mezzo di trasporto, smontarlo ed esaminarlo pezzo per pezzo e quindi domarlo per condurlo dove si vuole, possibilmente nel proprio garage.
Ho un caro amico che da grande si è rimboccato le maniche e ha preso il diploma che non aveva potuto conseguire da giovane e grazie a quello ha fatto anche una bella carriera. Ho un’amica più che trentenne che frequenta le scuole serali suppongo con lo stesso obiettivo, cambiare la propria vita possibilmente in meglio, che leggo sempre piena di entusiasmo nel fare propria la materia per la quale nutre una grande passione. E a parte il sacrificio di lavorare e studiare e trascorrere le sere ad ascoltare i prof magari più giovani di te, credo che l’opportunità più immediata di questa esperienza sia di battersi ad armi pari contro un qualcosa che a quindici o sedici anni sembra un mostro sconosciuto, un’esperienza in una foresta indefinita da attraversare talvolta senza nemmeno un punto di riferimento e una carta.