il burro di cacao, malgrado il nome, non lo puoi spalmare sul pane al posto della crema al cioccolato

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Il lato negativo della diffusione dei servizi di e-commerce non è tanto il proliferare degli spedizionieri con i loro furgoni in città abbandonati a se stessi con le quattro frecce in seconda fila o dinanzi ai passi carrabili, quanto il reggaeton che tracima impetuoso dai bassi dei loro sistemi hi-fi, imprescindibili per qualunque sudamericano alle prese con le consegne. Ho accompagnato mia figlia al solito posto in cui ci raduniamo per partire poi tutti insieme nei casi in cui si gioca in trasferta. Il furgone è fermo proprio in mezzo al parcheggio e quando si allontana portandosi via tutta il suo fervore caraibico lascia vulnerabile sull’altro lato il nucleo famigliare della ragazza più piccola della squadra alla sua prima convocazione. Tra le veterane che non si accorgono della new entry solo Giulia che mette sempre in campo e fuori tutto di sé la chiama per nome e le ordina amichevolmente di unirsi a loro. Tiriamo un sospiro di sollievo, quando eravamo ragazzini le dinamiche di gruppo ce le risolvevamo da soli e oggi, con tutta l’ingerenza che si respira in giro, quando lo fanno gli adulti restano sempre delle cose che prima o poi nella vita spuntano fuori inaspettatamente da qualche cassetto. Il freddo torna a essere secco e pungente, questa indecisione delle condizioni meteo è una vera rottura, come direbbero i Clash. Il tempo di decidere il percorso migliore anche se poi tanto accenderemo Maps sullo smartphone per essere sicuri e le labbra si screpolano e più si screpolano e più viene la voglia di inumidirle. Mi viene in mente Claudio che non usciva di casa senza il burro di cacao perché diceva che a baciarsi all’aperto il rischio aumenta. In un San Valentino più crudele di qualunque massacro della storia americana Claudio aveva convinto Lucia ad avvisare un comune amico, pazzo di lei, che si stava mettendo con quello alto e bello come un attore che tutti chiamavano come il nome di un popolare drink e che quindi per il comune amico era meglio farsi passare la cotta. Lucia e l’uomo-drink si sono pure sposati, hanno sfornato un paio di marmocchi ma ora Lucia nelle foto su Facebook sta abbracciata con un altro. E oggi sui siti di cura del corpo fai-da-te sembra addirittura che il burro di cacao peggiori le cose ed è incredibile quanto certe convinzioni possano cambiare con il passare degli anni.

spensierato

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Il giorno di San Valentino inizia con i blister monodose di vegetali in nylon, ovvero i fiori incellofanati ammassati alla rinfusa sulla stuoia del primo ambulante che vedi alla fermata della metro linea verde in Garibaldi. Il venditore di nazionalità non pervenuta ci ricorda con un mantra di santificare la festa e di non dimenticare l’amata, basta un pensiero. Ma basta lo dico io, perché mi immagino cosa possa accadere a presentarsi con uno di quei sbiaditi esemplari di fauna dozzinale al cospetto del proprio partner, che sono l’equivalente romantico di una mela dell’Esselunga al sapore di acqua e zucchero quando siete fortunati. L’amore dev’essere proprio al parossismo totale perché il partner sia disposto ad accettare un presentino così cheap (o cost effective, come si usa dire). Nel calderone delle feste di serie B, insieme a quella del papà, della mamma, Halloween e compagnia celebrando, il santo protettore della coppia eterosessuale è l’ennesima tappa della calendarizzazione dei consumi superflui, ed è facile cadere nel panico da acquisto dopo che fantasia e risorse sono ancora in sordina ridimensionate dai fasti della tredicesima volatilizzata con gli acquisti dell’ultimo Natale. Beati i poveri di spirito (e i poveri tout court) che saltano a piè pari l’occasione di riempire i cruscotti altrui di peluche, cineserie e altri ammennicoli tendenzialmente rossi, cosa non si farebbe per compiacere l’intero mercato prima ancora della propria metà. Meglio davvero un pensiero, se la vostra memoria breve è come la mia è facile dimenticarsene nel giro di qualche minuto. E se non ricordo male, il prossimo appuntamento è per l’8 marzo, la mimosa la trovate presso lo stesso venditore plurimandatario in metropolitana sempre che non piova, ché gli ombrelli sono più redditizi.