Le grandi domande. Dopo Hereafter, “c’è vita dopo la morte”, ecco un altro film a cinque stelle, Away we go di Sam Mendes, scritto da Dave Eggers. Qui la grande domanda è “c’è coppia dopo il concepimento”? Due over-30 vanno alla ricerca del posto ideale, tra alcune opzioni in USA e Canada, in cui metter le radici e far nascere la loro figlia. Un coppia “perfetta”: Verona e Bart sono soprendentemente normali ma intelligenti, giovani adulti all’americana (non adolescenti irrisolti all’italiana) e middle-class. I due, non sposati e che probabilmente mai lo saranno (Bart le fa almeno 4 proposte di matrimonio in 90′), una volta assodata la gravidanza fanno convergere il loro baricentro, singolo e comune, verso quella vita che sta crescendo nella pancia di lei (anzi, di loro) e partono. Ogni tappa del loro viaggio coincide con un’occasione di incontro con una diversa coppia di amici, parenti o ex-colleghi. Incontri che mettono a nudo problemi tipici della coppia quando diventa famiglia: i genitori di lui, americani di mezza età che si danno alla fuga nel momento in cui, da nonni, potrebbero essere ancora utili. Quindi la coppia che non ha mai modificato il proprio stile di vita, lasciando allo sbando i due figli preadolescenti. La coppia new age e fricchettona che mette al bando la tecnologia e fa l’amore con i figli nel letto. La famiglia numerosa di soli figli adottivi e la incompletezza in cui si sono risolti i genitori che non sono riusciti ad averne uno proprio. La coppia che si separa e la consapevolezza del padre che, rimasto con la figlia piccola, si rammarica di dover far crescere una bambina che sarà sempre marchiata figlia di divorziati. Verona e Bart man mano capitalizzano ogni singola esperienza tra le cose da non fare e provano a dare risposte alle domande che ogni stereotipo, dipinto sempre con ironia e intelligenza, fa sorgere. Il viaggio si chiude così nella destinazione naturale, quando Verona e Burt hanno consolidato la consapevolezza di vivere una fase che sarà la più densa della loro vita. Da sottolineare il cameo dell’aeroporto e quello dell’incontro con la iper-mamma con figlio saccente.
p.s. leggo che si tratta di un film low-budget
p.s. la colonna sonora comprende Golden Brown degli Stranglers, così sembra dai titoli di coda, ma non ricordo di averla senita. Mi date un aiutino?