La teoria dei moduli è un semplice sistema di valutazione della vita, più propriamente l’unità di misura della stessa. Possiamo considerare il modulo base una settimana, perché il giorno di 24 ore di per sè è troppo breve da avere dignità di matrice. Voglio dire, ti svegli e sei già in ufficio, il lavoro ti assorbe e fai una pausa pranzo che dura niente e poi c’è l’altra metà della giornata. Ed è subito sera, e non è per fare il verso a un poeta, ma oggettivamente basta un attimo e sei già a letto bello che addormentato. C’è una metafora abbastanza diffusa, per questo modulo, quella dello scivolo. Il giorno è la scaletta per salire, la sera è la pedana dove aspetti che la pista sia libera, la notte ti lasci andare giù ed è un attimo e suona la sveglia. Ed è sempre il tuo turno. Continua a leggere. (da Alcuni aneddoti dal mio futuro del 5/7/2011)
Disclaimer: in estate chiunque si barrica dietro un autoreply di chiuso per ferie e mette in sua vece un ologramma giusto per tenergli caldo il suo centimetro quadrato di spazio on line per il ritorno. Sapete, di questi tempi meglio non lesinare in sicurezza, i posti si fanno presto a perdere e mettere un surrogato di sé stessi può essere una strategia vincente. Così noi che apparteniamo a una sottospecie di categoria di esodati ma solo perché abbiamo preso parte come milioni di altri alle partenze molto poco intelligenti, ma allo stesso tempo non vogliamo che vi dimentichiate di noi, abbiamo pensato di pubblicare in questo periodo di vacanza qualcosa di già edito, nostro o altrui, o qualche pezzo a cui siamo particolarmente affezionati. Ciò non toglie che l’ispirazione, dai mari della Sardegna, faccia capolino di tanto in tanto.