come la chiamereste una lista come la lista nozze ma per i regali di Natale?

Standard

Da secoli la civiltà occidentale si batte con la piaga della ricerca dei regali di natale più appropriati, quelli più costosi per dimostrare in soldoni il valore di una persona, quelli più economici perché comunque spendere soldi non fa piacere, quelli utili perché di questi tempi è sempre meglio evitare le cose che non servono. A me capita sempre più di sentire persone che spendono e spandono per i regali, e intendo dire a botte di cento euro a regalo tanto che se metti insieme il cerchio magico di ciascuno di noi costituito da partner, uno o più figli, genitori, uno o più fratelli e l’amico/a del cuore alla fine ti va via altro che la tredicesima. E l’ho sentito proprio qui nel mio ufficio, detto da persone che hanno un tenore di vita credo più o meno come il mio. In genere questo tipo di discussioni lascia di stucco o per lo meno interessa e diverte perché dalla compulsione con ci dedichiamo a queste pratiche si comprendono appieno i caratteri che prima o poi decreteranno la fine della nostra civiltà. Non questo Natale, però, potete stare tranquilli.

Quelli che come me che sono pronti a dare una soluzione a tutto pur essendo competenti in nulla sono convinti ad affermare che il vero valore del regalo di natale debba essere individuato nel grado dell’oggetto regalato di consentire lo svolgimento di funzioni normali con beni di lusso o con cose che comunque da solo non ti compreresti mai. Ho sentito parlare per esempio di maschere full vision per guardare sott’acqua e che permettono a chi fa immersioni di osservare meglio fondali e parti del corpo altrui sotto il livello del mare. In risposta a questa intenzione di acquisto, è stato nominato l’iPad di ultimo modello per leggere le ricette di Cracco mentre cucini, così non impiastri di ingredienti le pagine del Cucchiaio d’Argento. In un negozio molto trendy del centro, che per farvi capire il target ha una specie di nastro trasportatore al contrario appeso al soffitto che fa girare delle cose per tutto il perimetro dell’esposizione, ho visto tavolette di cioccolato fatte a CD ma molto più costose, puoi anche acquistare un raccoglitore come quelli che si usavano quando esistevano i CD e regalare un’intera collezione solo che alla Coop comprare dolciumi costa il giusto – e trovi anche le offerte – mentre qui siamo su un altro livello. Avete capito quindi come è più conveniente comportarsi.

C’è poi tutto il traffico sommerso dei regali aziendali, ma non voglio soffermarmi sulla questione perché meriterebbe un capitolo a sé e l’ho intuito quell’anno in cui un mio fornitore mi ha fatto pervenire una cornucopia in peltro che avrà avuto anche un certo valore ma che lo avranno scoperto gli operatori ecologici trovandolo nell’immondizia il giorno stesso in cui l’ho ricevuto. Di recente però uno studio a cui passiamo alcuni lavori in outsourcing ha preso la bella tradizione di farmi pervenire un cesto di ogni ben di dio come si faceva ai tempi della prima repubblica con gli ingranaggi giusti da oliare per ottenere favori e appalti. Un cesto personalizzato al massimo perché lo studio in questione sa che mi piace la birra e ne mette sempre tre bottiglie di qualità, poi speck, formaggio, cioccolatini, un panettone di pasticceria e quest’anno ci ha aggiunto una sciarpa davvero molto bella. Ecco, il cesto di natale dei fornitori pieno di cibo e birra è un’usanza di cui spero nessun moto di quelli che oggi vanno per la maggiore contro la corruzione faccia mai piazza pulita. Evviva i cesti natalizi. Se volete contribuire, siete i benvenuti.

una lettera da non prendere alla lettera

Standard

Non ho bisogno di nulla, quindi mettete da parte i vostri soldi per qualche causa più nobile che fare un regalo di Natale a me. Se poi ci mettete il fatto che qualunque cosa di un certo tipo oggi costa almeno 299 euro, cioè quasi seicentomila lire e non metto questo cambio perché sono uno di quelli che raccoglie le firme per il referendum no euro!!11!1!!11!!, ecco trovo qualunque tipo di regalo davvero fuori luogo. Sciarpe e guanti sono a posto, cappelli non ne porto se non per correre quando la temperatura è vicina allo zero, portafogli lo ho appena cambiato ché quello vecchio aveva tutti i porta-carte di credito sfondati, cravatte non è proprio il caso, dischi quelli sì (e qui trovate un elenco) ma non lo posso scrivere perché entrerei in contraddizione, libri no che mi piace prenderli in prestito al CSBNO – lunga vita al CSBNO, scarpe meglio evitare perché i miei piedi sono fuori da ogni standard, cianfrusaglie elettroniche e smart sono a posto per i prossimi dieci anni. Anche perché ora sono disabituato a tutto ciò, e quando vedo carte di credito fare le scintille al Trony per l’iCoso plus da mille euro da impacchettare in dono alla fidanzatina be’, un po’ di brividi mi vengono. Questa smania spendacciona però mi ha fatto venire voglia anche a me di ricevere qualcosa, così oggi rilancio e chiedo cose davvero rarissime: un silenziatore per l’osso della caviglia che quando cammino di notte fa stock stock e fa sobbalzare chi ha il sonno leggero, il video di quella volta in cui ho preso dieci di inglese in seconda liceo, un nuovo segnalibro del Centre Pompidou che ne ho già persi tre, due rossi e uno giallo, conoscervi di persona uno ad uno a voi che leggete le mie cose qui ma soprattutto la possibilità di fermarmi prima di dire una cosa molto cattiva, una sorta di jolly che so perfettamente quando utilizzare se un giorno qualcuno più competente di me chiederà come regalo di Natale un condono per tutti per poter manipolare situazioni del passato a proprio piacimento. Comunque anche uno dei dischi dell’elenco va bene, eh.

i 10 migliori dischi che potete regalarmi per Natale

Standard

Pensate a quanto poco sfruttiamo le cose. Se del mio furbofono utilizzo se va bene il 10% delle sue potenzialità, potete immaginare quanto sia superfluo un elaboratore elettronico collegato a una rete di miliardi di milioni di miliardi di milioni di dati. Noi qui nella nostra piccolezza a scrivere battutine per il plauso di qualche decina di persone affette da disturbi dell’attenzione mentre basterebbero due algoritmi ben piantati per convocare tutte le forme di vita universali a convegno sulla terra. Magari non questo fine settimana, eh, che c’ho da fare.

In verità vi dico che il mio impegno è di apprendere almeno una cosa nuova al giorno grazie a questi strumenti. Vi sembro ottimista in eccesso? Bene, ecco le prove. Cliccate qui e potrete scoprire all’istante quanti giorni mancano a Natale. Io l’ho imparato poco fa interpellando l’oracolo di Google, e quello è il mio risultato odierno. Il tutto per stizza perché ho chiesto anche al motore delle meraviglie come aumentare il numero di lettori di questo coso qui su cui scrivo, ma non è che abbia trovato molto se non puntare sull’attendibilità dei contenuti (e qui non ci siamo), sul commentare blog altrui (aiuto), sul rispondere ai commenti dei propri lettori (ehm, poi mi becco pure le frecciatine dai lettori più affezionati come la cara Miss o forse sono io che ho la coda di paglia), e sull’usare titoli espliciti sul contenuto dei post. Ecco, questo giammai. A me piace, lo sapete, scrivere titoli a cazzo, è uno dei plus di plus1gtm, non ci rinuncio certo per qualche bieca operazione di SEO o SEM.

Ma la cosa dei giorni che mancano a Natale è capitata proprio a fagiolo perché volevo appuntarmi da qualche parte una serie di ellepi in vinile, sì intendo proprio i 33 giri, il cui possesso mi farebbe davvero sentire una persona più completa. Quindi se proprio proprio volete farmi un pensierino considerando tutte le volte in cui vi ho fatto sorridere, piangere, preoccuparvi, sognare, andare in brodo di giuggiole o sbadigliare con le mie farneticazioni zeppe di refusi, criptiche e banali, ecco che potete attingere da qui. Tutta roba che non si trova facilmente a meno di non avere poco a cuore i propri risparmi ma che starebbe bene sulla mia libreria a terminare una collezione che, di queste perle, sente la mancanza per diventare finalmente conclusa come un album di figurine dei calciatori. Una lista che è molto più ampia di dieci dischi come dice il titolo di questo post, come al solito poco utile ad attirare traffico. Che poi, in fondo, a che serve fare tanti clic? Comunque potete salvare il link a questa pagina, non mancheranno infatti imperdibili aggiornamenti. Il resto che non vedete scritto qui ce l’ho tutto. Buon Natale e buon ascolto dal vostro affezionato plus1gmt.

1. PFM – Per un amico
2. PFM – Storia di un minuto
3. PFM – Chocolate Kings
4. Interpol – Our love to admire
5. David Bowie – Reality
6. David Bowie – Heathen
7. David Bowie – Young Americans
8. David Bowie – Hours
9. David Bowie – Earthling
10. Blondie – s/t
11. Blondie – Plastic Letters
12. Blondie – Parallel Lines
13. Blondie – Eat to the Beat
14. Blondie – Autoamerican
15. Blondie – The Hunter
16. Durutti Column – The Return of the Durutti Column
17. Polyrock – s/t
18. Polyrock – Changing Hearts
19. Linton Kwesi Johnson – Forces of Victory
20. Linton Kwesi Johnson – Dread beat an blood
21. Linton Kwesi Johnson – Bass Culture
22. Offlaga Disco Pax – Socialismo tascabile
23. CCCP Fedeli alla linea – Socialismo e barbarie
24. Lucio Dalla – Come è profondo il mare
25. Lucio Dalla – Lucio Dalla
26. Lucio Dalla – Dalla
27. The Sound – All Fall Down
28. PFM – Passpartù
29. Genesis – Seconds Out
30. Depeche Mode – Music for the Masses
31. Portishead – Dummy
32. Portishead – s/t
33. Portishead – Third
34. Air – Moon Safari