È appena terminato un programma mattutino su Rai Uno dedicato alle automobili, una vetrina patinata delle prove su strada, virtù, confort e optional delle vetture attualmente in commercio con tanto di analisi comparata. Tralascio il motivo per cui il vostro sia stato sottoposto alla visione e perché mi trovassi in presenza di un apparecchio televisivo acceso alle 8:30 del mattino, non vogliatemene, non sono a casa mia. In realtà l’escamotage per lasciar passare in secondo piano quello che mi ha spinto a una riflessione terra a terra, quelle che ti vengono appena sveglio e confuso dal metterti in moto – è proprio il caso di dirlo – per la nuova giornata anche se è un giorno festivo, dicevo l’escamotage pensato dagli autori del programma è mostrare borghi e paesi incantevoli, oggi eravamo in Toscana, lungo lei cui strade e vie i conduttori al volante ci espongono la loro recensione. Potete immaginare l’oggetto della mia riflessione terra a terra, ovvero il costo della Fiat Freelander, della Range Rover o dell’Audi e non ricordo l’auto oggetto del test, prezzi a partire da 30 mila o 35 mila euro ma che per il modello utilizzato per la trasmissione, con tutti i crismi e gli accessori del calibro del filtro anti-polline, arrivano a 50 mila euro. La conduttrice snocciola le cifre da listino come se fosse una cosa normale, e magari poi lo è, ditemi voi, e addirittura pronunciando 50 mila euro mi ha fatto pure l’occhiolino, ne sono sicuro. No, perché poi passi dalle immagini del programma alla splendida cornice, quella che contiene le immagini e cioè la tv, oltre la quale ci sono ambienti modesti e persone con stipendi normali, allarghi il quadro e passi al dettaglio della prima pagina di un quotidiano sul tavolo che dice che un italiano su tre taglia le vacanze. Continuiamo questo gioco di immaginarci con una telecamera in mano, e zoomiano fino a fuori di qui, e riprendiamo edifici più o meno popolari abitati da famiglie con figli già grandi e impiegati in questo o quello stage a quattro o cinquecento euro al mese. Mentre dentro la splendida cornice, sempre quella della tv, siamo riusciti a catturare un fermo immagine, quello in cui una cifra, 50 mila euro, campeggia su un’automobile di lusso lanciata lungo le strade della campagna toscana. Ora va bene che uno accende la tv proprio per allontanarsi il più possibile dalla vita di tutti i giorni, che poi non è vero perché ci sono quelli che usano il mezzo per avere maggiore contatto con quello che succede, ma mi sembra che il distacco dalla realtà ora sia davvero incolmabile. Forse è solo perché è Rai Uno, chissà.
rai uno
cominciamo bene
StandardIl livello di una civiltà lo si evince anche dal tenore degli artisti ospiti nella trasmissione tv della notte di Capodanno sulla rete ammiraglia, quella che uno tiene come riferimento solo per gli ultimi centottanta secondi di conto alla rovescia, giusto per essere sincronizzati con il resto del mondo e poi, anziché spegnere, lascia lì perché è da non credere.
(nemmeno i Gipsy Kings veri ci possiamo permettere)
(la prima poesia per il nuovo anno)
(prima o poi riusciranno a liberarlo quel benedetto pensiero che da quarant’anni, questi qui, hanno chiuso chissà dove)