Quando vedete un cestino della spazzatura per strada traboccare roba in terra, o vi hanno soppresso il treno e vi dovete arrabattare con mezzi alternativi per raggiungere l’ufficio, oppure l’aiuola nella rotonda sotto casa vostra sembra una giungla tropicale, ricordatevi che la colpa non è delle istituzioni o delle ferrovie. O, meglio, la si può imputare all’organizzazione colpevole della mancanza, ma non dimenticate che ci sono uomini lì dietro, persone in carne ed ossa come noi che abbiamo continuato a gettare spazzatura nel cestino già pieno anziché cercarne un altro, che ci siamo persi dietro la pagina Facebook della nostra vicina di casa anziché mettere in moto il locomotore quando il semaforo verde era già arrivato da un pezzo, che non abbiamo pagato le tasse con qualche sotterfugio negando al nostro Comune la possibilità di acquistare un taglio dell’erba in più.
E non c’è niente da fare, non siamo capaci a condividere beni, ci siamo fermati purtroppo allo stadio meno evoluto. Io invece sono dell’idea che uno dei problemi della proprietà privata sia la manutenzione delle cose che si posseggono, questo mi ha indotto per gran parte della mia vita a tifare per il socialismo reale, il comunismo e tutte quelle cose lì grazie alle quali chi, come me, non ha voglia di prendersi certe responsabilità o non ha doti particolari da mettere al servizio della collettività può rimanere dietro le quinte a raccontare la fatica degli altri tanto c’è chi si smazza certe cose pratiche al tuo posto, come aggiustare la casa o sistemarti l’auto prima di partire per le vacanze.
Per semplificare la visione della mia società ideale, il mondo è un gigantesco condominio dove c’è un Dwayne Schneider scelto dall’unico partito (il cui logo ha da qualche parte una falce e un martello) che ti fa visita quando serve, sistema le cose con gli attrezzi da lavoro appesi alla cintura e, in caso di necessità, ti aiuta a crescere i figli se sei una madre separata come il telefilm in cui Schneider era co-protagonista. Anzi, mi piace pensare che la famosa omonima multinazionale specialista globale nella gestione dell’energia con prodotti e soluzioni per Distribuzione Elettrica (BT e MT), Automazione e Controllo, più conosciuta come Schneider Electric, abbia scelto il suo nome proprio ispirandosi a uno dei più celebri fac totum nell’ambito Facility Management ante litteram.
Io solo il pensiero di carteggiare un cancello, tagliare l’erba il sabato mattina per la gioia dei miei vicini o anche solo allestire un barbecue e vado nel panico. Ho scelto infatti una situazione ibrida che è l’acquisto con tanto di mutuo di una casa all’interno di un condominio, proprio affinché a decidere quando rifare il tetto o a togliere lo sfogo di geometri a suon di klinker rimossi siano professionisti più competenti di me. Ma obiettivamente godersi i vantaggi delle cose lasciando a terzi tutte le rogne e le responsabilità che derivano dal possesso delle stesse è un formula vantaggiosa e vorrei che fosse chiaro, a questo punto, che la mia è tutta una metafora anche se non so bene di cosa.