un pianeta piccolo piccolo

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Ci dev’essere un errore, ma ho quasi paura ad accertarmene perché significherebbe, anzi, sarebbe la prova che i libri di scuola delle elementari sono fatti in modo grossolano. Passi qualche presunto adattamento dialettale della maestra di italiano che fa dipendere complementi oggetto da verbi intransitivi e che suonerebbe anche come folcloristico se non ci fosse di mezzo tua figlia. Passi la sua collega di informatica che fa disegnare tra i componenti del computer il floppy – almeno si tratta di quello da 3,5 pollici – e il mouse lo fa scrivere “mause”. Ma che un testo di geografia riporti un’informazione sbagliata a proposito del Sistema Solare mi lascia di stucco. Così chiedo a mia figlia se la maestra non ha detto nulla a proposito, ma vedo che anche nel disegno sul quaderno la corrispondenza didattica sussiste. Perché, a quanto ne so, i pianeti del Sistema Solare sono nove, non otto. E lì manca il mio preferito, il più misterioso e remoto, e cioè Plutone. A breve scoprirò – basta una banale ricerca in Internet – che Plutone è uscito dal gruppo. Plutone non è più tra noi. Plutone, il 24 agosto 2006, è stato riclassificato come pianeta nano dall’Unione Astronomica Internazionale. Plutone che mi faceva venire i capogiri da tanto era distante e da tanto doveva essere freddo. Plutone che mi era simpatico anche perché aveva il nome di un cane. Perché poi pianeta nano, questo me lo devono spiegare. Come si permette, certa gente, proprio non lo so. Che guardassero alle loro, di dimensioni.