vi aspetto fuori

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In questo clima di follia collettiva sento che mi sta per arrivare un pugno in faccia. La rissa è dietro l’angolo e i fuori di testa sono in agguato, con l’ascia, il machete o a mani nude. Ti chiedono informazioni su quella o questa via e ti cambiano i connotati. Esigi il titolo di viaggio e si portano via tutto il braccio con l’obliteratrice inclusa. Leggi tranquillo il libro aspettando la metro e qualcuno alle spalle ti spinge sui binari trasformandoti in frittata e causando il blocco del trasporto pubblico di una città intera. Per non parlare delle discussioni sui parcheggi, le precedenze, chi c’è prima o dopo al casello. Non guardare la mia ragazza. Abbassa lo stereo. Spegni sta cazzo di musica latinoamericana (questa potrei dirla io). La vera paura dell’occidente industrializzato non è quindi né l’ISIS tantomeno la crisi economica o il global warming. La paura più fondata è che la gente impazzisca sul serio e dal vivo, come già sta facendo la sua controparte su Facebook. Le cose come l’università della vita, l’istinto di rispondere su qualsiasi argomento, le gif animate come risposta sono un indiscutibile segnale di allarme. Ma a differenza dei social network dove al massimo ti mettono alle strette con il cyber-bullismo, la leggerezza della pseudo-responsabilità a cui la vita online ti tempra al di qua dello schermo è pericolosa. Io un paio di minacce di ripercussioni fisiche a causa di discussioni su Facebook (a cui, vi giuro, partecipo rarissimamente e non credo di poterne enumerare più di cinque in quasi vent’anni di frequentazione dell’Internet) me le sono prese e le tengo tutte screenshottate in caso di guai. Ma il rischio di prendersi dei ceffoni vive e lotta impari insieme a noi. Il caldo poi aumenta il livello di scelleratezza umana tanto che c’è da stare attenti a girare per strada ma non c’entra niente il terrorismo. La causa della paura va identificata nella sociopatia dilagante e l’onnipotenza di cui ci sentiamo pregni, complici l’estate e la desertificazione umana in città, cadono le inibizioni e l’idiozia sale più del tasso alcolico medio. Ci vorrebbe una sorta di palloncino per individuare i soggetti a rischio, anche se non vi nascondo che se fossi uno grande, grosso e violento un po’ di sganassoni in giro li elargirei con piacere. Fatevi sotto.