Io per dire, pur considerandomi un privilegiato perché lavoro al riparo dalle intemperie e seduto in un ufficio che ha tutti i confort, colleghi a parte (scherzo eh) lamento la mancanza di fringe benefit, lacuna che riduce all’osso la mia retribuzione mensile su cui, visti i tempi e per rispetto di ciò che si vede in giro, non ho comunque nulla da recriminare. Poter limonare con una manifestante avvenente, anche se con la protezione del caso, anzi, del casco, è un bene accessorio che non rientra tra i vantaggi gratuiti del mio settore che al massimo può aspirare ai ticket, qualche gadget di risulta tra quelli realizzati dai nostri clienti, i buffet a scrocco agli eventi e poco altro. Lo so, noi impiegati non dovremmo metterci strani grilli per la testa. Ma la colpa non è dei fotografi, ci dev’essere qualcuno che alla vigilia di una manifestazione, che già si presume a rischio di scontri, detta l’agenda setting degli argomenti che tirano tra immortalare tra coloro che tirano invece estintori e altri oggetti di uso comune. La moda del momento sono i baci su sfondo di tafferugli, sull’onda della prima foto di qualche anno fa, che poi secondo me era una scopiazzatura di un celebre video dei Chemical Brothers, o almeno dell’atmosfera del romanticismo nella battaglia di quella clip. Da allora è tutto un fiorire di smancerie tra fazioni opposte che, come ho avuto più volte modo di dire, hanno rotto il cazzo tanto ormai sono prevedibili e non smuovono più un sentimento nemmeno tra i più esagitati. Ma, ribadisco, mai che succeda a uno che fa un lavoro normale, che so, una pendolare che si appende alle labbra di un controllore per provocazione o solo per la gioia di essere giunta puntuale a destinazione.