Sì, proprio lei, la Provvidenza con la p maiuscola che ricopre uno degli aspetti chiave dei Promessi Sposi. Ho riletto con piacere l’opera grazie alla riduzione di Umberto Eco per bambini che mia figlia ha preso in prestito in biblioteca e che ci ha tenuto compagnia durante le ultime serate. Nell’epilogo, Eco rilascia una spiegazione generale del romanzo e dell’intento manzoniano, toccando anche il ruolo della Divina Provvidenza introdotto per riaffermare la giustizia divina al momento giusto della trama. Quando per i buoni sembra non sussistere più una speranza di salvezza, ecco che arriva una terribile peste a far piazza pulita, punire i cattivi e promuovere i giusti, una visione in linea con i tempi ma, a posteriori, un po’ grossolana. Non per me. Ho pensato, infatti: daje, una bella Provvidenza anche ora, una manona che spazza via tutto. Voglio dire, anche la storia del crocifisso e della Minetti dovrebbe convincerli lassù di quanto sono zozzoni questi qui. Ma no, non ci siamo, così è un mix tra una piaga biblica e il video di “Black hole sun”, e poi è un tema inflazionato, c’è già il ventidodiciventidodici. Anche perché da lassù fare le debite distinzioni mica è semplice. Voglio dire, Don Rodrigo era un cattivo tutto d’un pezzo, facilmente identificabile, qui si rischia di andare per le lunghe a causa della quantità di comparse coinvolte. Già, un bel casino. Sono quasi più realistiche le elezioni anticipate.
nicole minetti
i promotori della libertà di costumi
StandardCiò conferma che Berlusconi, in una certa misura, abbia intercettato una corrente d’opinione di lungo periodo. Un relativismo etico, che riguarda la concezione della donna e del suo ruolo. Nella società, nella famiglia, nelle relazioni di genere. Insieme a un sentimento omofobo, mai dissimulato. Oltre a una diffidenza radicata verso le istituzioni e le regole pubbliche. Berlusconi non ha “inventato” questi atteggiamenti e questi modelli etici, trasferendoli agli italiani attraverso i media. Li ha, invece, “rappresentati” (cioè: ha dato loro rappresentanza e rappresentazione). E li ha, inoltre, amplificati. Legittimati. Imposti come modelli (e consumi) di successo. Liberarsi di Berlusconi, per questo, non basterà a liberarci dal berlusconismo. Perché è un’anomalia che abita in noi, nella nostra storia e nella nostra società. “Curarlo” non sarà facile. Dovremo curare anche noi stessi.
mistero nudo, re buffo e altre storie e viceversa
StandardLeggete Leonardo qui, anche se so che è superfluo che ve lo chieda io.