Secondo uno studio dell’International Bureau of Social Research almeno una persona su dieci è un musicista. Ieri sera ho visto per caso il nuovo video dei mille musicisti che suonano contemporaneamente, questa volta “Smells like teen spirit”
e, tra parentesi, chissà che la nuova iniziativa Rockin’ 1000 non convinca i membri dei Nirvana a ricostituire il gruppo per un concerto a Cesena come successo per i Foo Fighters, che ancora tra parentesi non so se lo sapete ma condividono un componente. Comunque questi mille secondo lo studio che ho citato in apertura concentrati nello stesso posto hanno lasciato temporaneamente diecimila persone non musiciste libere di muoversi nel mondo senza incontrare quel musicista ogni dieci che gli tocca, questo è il vero successo dell’iniziativa.
Mia moglie, nel vedere tutta quella gioventù rockettara ed entusiasta ostentare all’unisono il feeling del rock’n’roll ha detto a mia figlia che si augura per lei di fidanzarsi con un musicista, al che sono trasalito in quanto, unico musicista in famiglia, non augurerei una relazione con un o una musicista al mio peggior nemico. Quindi, figlia mia, andiamoci piano, perché i musicisti sono belli ma in giro c’è tutta una letteratura di contro-indicazioni:
– non portano a casa uno stipendio, non porteranno a casa una pensione, quel poco che guadagnano lo spendono in strumenti musicali o attrezzatura professionale
– impongono almeno un tre locali nella scelta della casa, con una stanza in più da adibire a studio/sala prove
– sono esposti alle groupie
– se lavorano, lavorano di sera, lavorano quando gli altri fanno festa, rientrano tardissimo svegliando tutti per rimettere a posto la loro strumentazione nella stanza adibita a studio/sala prove di cui sopra
– intorno ai quarant’anni iniziano a essere patetici con i loro look da ragazzini ma con la pancia, i rigonfiamenti in vita e i capelli bianchi
– intorno ai cinquanta manifestano sordità
– bevono birra e si fanno le canne (vedi post di ieri)
Lo so che è un peccato perché davvero certi musicisti sono davvero fascinosi. Riflettevo su questo guardando Gazebo, il programma di RaiTre condotto da Zoro alias Diego Bianchi che ospita una band i cui membri immagino che spopolino in quanto a bellezza, non so se ci avete mai fatto caso. Suonano seduti sui loro sgabelli alti e infondono la trasmissione del loro carisma che si mescola alle note e ai ritmi che producono.
La cosa dovrebbe convincervi sul fatto che un musicista non vi amerà mai: guardate come imbracciano i rispettivi strumenti. Nessuna persona al mondo può ricevere attenzioni più amorevoli della chitarra, del basso, della batteria e persino dei synth da parte di un musicista, quindi ragazze/ragazzi miei mettetevi il cuore in pace perché nessun musicista vi accarezzerà mai così per aiutarvi a sprigionare la vostra armonia (questa è bella, me la segno per tornarci su).
L’obiettivo è quindi, per noi genitori ex musicisti, tenere alla larga le nostre figlie da una persona su dieci. Meglio un dentista, un biologo marino, persino un ingegnere.