anche i nostri nomi sono scritti da qualche parte

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Alcuni hanno il loro nome scritto in faccia, altri no ma c’è sempre un particolare da cui evincerlo, a partire da quando è stampato sulla costa del book fotografico personale che ostentano in mano nel caso in cui costoro operino nel settore della moda e siano a spasso per Milano tra un casting e l’altro. Non so se sia una posa, quella di tenerlo alla mercé dei curiosi come me, oppure si tratta di un formato così anomalo che non esistono borse o valigette adatte a contenerlo. Fondamentalmente ne esistono di due tipi: quelli con la copertina nera, decisamente anonimi e imperscrutabili, e quelli con la copertina bianca con le generalità della modella o del modello stampati in oro sul dorso, e la cosa buffa è che spesso modelle e modelli a spasso per Milano tra un casting e l’altro vestono davvero male, forse con l’obiettivo di confondersi tra le persone normali ma a volte sono così conciati che basta guardare meglio e scorgere il book fotografico in mano o sotto l’ascella come una baguette per capire tutto. Ieri ho notato Polina salire le scale della metro con il suo book fotografico bianco nell’incavo del braccio e ho dato un’occhiata al nome stampato sulla costa proprio perché il suo outfit era decisamente fuori luogo, o magari la moda impone uno standard che dal basso della mia umile estrazione non si percepisce. Il contrasto ha attirato la mia curiosità ed è per questo che so che si chiama Polina, con un cognome russo che non riporto per ovvi motivi di rintracciabilità dei motori di ricerca. Ho superato camminando Polina e, oltre al look e al book fotografico bianco bene in mostra, ho anche valutato che non sembrasse così alta per fare la modella e, a dirla tutta, a coplo d’occhio non era nemmeno così attraente. Ed è per questo che, appena arrivato in ufficio, ho subito guglato nome e cognome e, come primo risultato, mi è comparsa una pubblicità per un brand super di lusso tra i più famosi del mondo proprio con la faccia di Polina, questa volta incantevole come dev’essere il viso di una modella. Non ho esitato a cercare il suo profilo Instagram per seguirlo e chissà se tra le decine di migliaia di followers ci ha fatto caso. La morale della storia non la so, forse sarebbe meglio essere meno curiosi e fottersene delle modelle a spasso per Milano tra un casting e l’altro.

fashion weektims

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Te ne accorgi a causa della presenza degli alieni in città. Presenza che probabilmente è costante anche in altri periodi dell’anno, ma se ti guardi un po’ in giro è più facile incontrarli. Si mischiano in mezzo a noi nelle ore del giorno; li vedi mentre vai al lavoro sui mezzi, li incontri per le vie del centro e no, con un rettangolo nero di pelle sottobraccio, da soli oppure in piccoli gruppi, modalità con cui risaltano ancora di più. Magari ho ragione io, e c’è stato un nuovo sbarco, l’ennesima astronave che li ha portati in visita qui a Milano, grazie alla Fashion Week 2011, in una specie di gita sociale interstellare. Continua a leggere (da Alcuni aneddoti dal mio futuro del 25/02/2011)

Disclaimer: in estate chiunque si barrica dietro un autoreply di chiuso per ferie e mette in sua vece un ologramma giusto per tenergli caldo il suo centimetro quadrato di spazio on line per il ritorno. Sapete, di questi tempi meglio non lesinare in sicurezza, i posti si fanno presto a perdere e mettere un surrogato di sé stessi può essere una strategia vincente. Così noi che apparteniamo a una sottospecie di categoria di esodati ma solo perché abbiamo preso parte come milioni di altri alle partenze molto poco intelligenti, ma allo stesso tempo non vogliamo che vi dimentichiate di noi, abbiamo pensato di pubblicare in questo periodo di vacanza qualcosa di già edito, nostro o altrui, o qualche pezzo a cui siamo particolarmente affezionati. Ciò non toglie che l’ispirazione, dai mari della Sardegna, faccia capolino di tanto in tanto.