La meravigliosa cornice è la tangenziale est, direzione Cologno. La location è l’ammiraglia aziendale (una Passat a metano), una location mobile quindi. I protagonisti sono R.: project manager e autista, F.: content manager e passeggero, I.: montatore video nel sedile posteriore. I tre vanno in visita presso un cliente, per lavorazioni varie. Il rumore della ventola del climatizzatore a manetta non aiuta la conversazione, il che induce i colleghi ad avvicinare le teste per afferrare meglio le parole altrui.
I.: “Oh F., ieri ho fatto una cosa fighissima.”
F.: “Eh?”
I.: “Senti che cosa fighissima ho fatto ieri. Una mia amica mi ha invitato a una festa a sorpresa.”
F.: “In che senso una festa a sorpresa?”
I.: “Una mia amica ha invitato me e altri amici alla sua festa di compleanno a sorpresa. Praticamente ci ha detto che ci avrebbe portato in un posto segreto. Siamo partiti e l’abbiamo seguita in macchina, fino ad un parcheggio. Lì abbiamo lasciato le macchine e dopo un po’ è arrivata una Limousine”.
F.: “Dài che storia. Una Limousine? Ha organizzato come festa di compleanno un giro in Limousine?”
R. emette un paio di versi di disapprovazione, pensando che il racconto contenga in sé una condanna dell’accaduto. Ma né F. né I. raccolgono lo spunto critico, il che induce R. a pensare che la percezione della festa in Limousine sia positiva. Una cosa davvero fighissima.
I.: “Si, una Limousine. Siamo saliti e abbiamo fatto un giro per Milano di due ore in Limousine.”
F.: “Quanti eravate? Quanti posti ci sono dentro?”
I.: “Eravamo in cinque, ma ci sono otto sedili.”
F.: “Dài. E che cosa facevate? C’erano champagne e caviale?”
I.: “Sì, c’era lo spumante. C’era musica, è stato divertente. I finestrini poi sono neri, cioè da fuori non puoi guardare dentro”.
F.: “E come facevate per guardare fuori? Tiravate giù i finestrini?”
I.: “No, anche perché i finestrini non si possono tirare giù completamente. Comunque c’è il tettuccio apribile, lo abbiamo aperto e ci sporgevamo fuori”.
F.: “Chissà quanto costerà affittare una Limousine per una festa.”
I.: “Mi pare abbia speso trecento euro per due ore”.
F.: “Azz, vabbè una volta nella vita lo si può anche fare.”