[attenzione: spoiler] Mr. Beaver è un film anomalo. Fino a tre quarti segue una trama perfettamente in linea con i canoni della narrazione del cinema americano, ma ti accorgi subito che c’è qualcosa che non va, perché è tutto maledettamente anticipato. Cioè mentre sei a metà pensi che non può finire come sembra, è troppo un’americanata. E va avanti con Mel Gibson che fa il ventriloquo di se stesso che fa il ventriloquo di un castoro che fa il ventriloquo di Mel Gibson, e tutti non capiscono e sono spaventati e lo riaccolgono in famiglia e parte la musica mentre lui è un marito esemplare e un padre esemplare. Tranne per il figlio maggiore che non sa dove sbatter la testa. Poi il castoro esagera, Mel Gibson gli dà una mano e il castoro si prende tutto il braccio fino a un mini-radio edit di “Exit music for a film” dei Radiohead che infatti è l’exit music del castoro, del braccio, del film e anche un po’ di Mel Gibson. Che però vince la depressione.