affinità elettive e divergenze elettorali: la politica ci separerà, di nuovo

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Se non altro il movimento cinque stelle fino a oggi è riuscito a rovinare numerose amicizie, sono stati persino registrati casi di coppie che sono scoppiate, fidanzamenti interrotti, amori disillusi da una scia chimica o da un vaccinazione esavalente di troppo. Come biasimare queste persone, d’altronde. Gente che non ne può più di questo tipo di percolato che si infiltra in ogni anfratto in cui ci sia un po’ di disinformazione, di disinteresse per le cosa pubblica, quel mix tra esoterismo, oscurantismo e alternativa alla modernità e al progresso, per non parlare dell’odio represso per un sistema in cui se sei povero nel cervello, purtroppo, non c’è molto spazio ed è più fruttuoso cercare consenso nell’humus anti-democratico, magari menando pure le mani. Il tutto con quell’amplificatore sentimentale che è l’Internet, stiamo a vedere quanti danni – da questo punto di vista eh – riuscirà a fare ancora.

La cosa ci sconvolge perché durante la prima repubblica le amicizie finivano per ben altre cause. Le donne, in primis. E non solo per i furtarelli di cuore. Avete presente quelli che, una bellissima definizione che ho letto recentemente in un libro, sono appassionati portavoce del loro stile di vita? Quelli che hanno la capacità di stare a cavallo tra l’offesa e la lusinga come quelle figurine che cambiano illustrazione a seconda di come le inclini? Ecco. Io e Luca ci siamo lasciati così, una vita fa. Ci siamo incontrati per caso mentre mi precipitavo per non perdere l’ultimo treno che mi riportasse a casa, dopo aver trascorso la serata nel paesello di provincia estrema in cui viveva la ragazza di cui ero ciecamente innamorato, priva di patente perché minorenne come me. Mi ha offerto qualche tiro di erba, proposta a cui non ho detto di no. E parlando in quel modo che sfoggiava lui, come se ogni parola rispecchiasse una verità assoluta, un’esperienza unica, un suggerimento da non lasciarsi scappare, mi aveva detto che lei, la ragazza con cui avevo trascorso la serata e che era al mio fianco da qualche settimana – quel periodo della vita di ogni coppia che sembra che le cose siano meravigliose e senza confronti – lei era una di quelle che al paese in cui vivevano entrambi se l’erano passata un po’ tutti. Che non era difficile, quindi, conquistarla e che quindi non valeva la pena tenersela.

E me lo ha confidato come se mi stesse facendo un piacere tanto che l’ho salutato quasi ringraziandolo. Si era anche offerto, prima del commiato, di vendermi un po’ di quell’erba che mi aveva fatto assaggiare, cosa che ho rifiutato e mai scelta fu più azzeccata. Giunto alla stazione di arrivo, la Polizia Ferroviaria mi sottopose a una delle innumerevoli perquisizioni che ho subito prima dei trent’anni, rilevando solo un po’ di quell’aroma inconfondibile che mi era rimasto addosso ma non trovando nulla per trattenermi. Una vera botta di fortuna. E anche per quel pericolo che mi è passato così vicino, da quella volta mi sono esentato dal considerare Luca come un amico. E potete immaginare ora, dopo che ho dato un’occhiata alla sua pagina Facebook, quale partito, anzi, moVimento, voti.

bullismo a montecitorio, guarda il video

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Se mettete a confronto il video della bulla di Bollate con quello del bullo di Genova e del suo farneticante monologo ai danni delle democrazia, non tanto di Renzi che, comunque, dev’essere uno abituato a prendere giustamente ceffoni, troverete non poche similitudini. Il non lasciar parlare, l’arroganza, la dialettica da appena posso ti metto le mani in faccia, i toni da capetto che occulta l’ignoranza con la prepotenza che poi è sempre così. Meno hanno studiato e più semplificano il pensiero. E poi lo spostare sempre l’argomento per non dare appigli di contraddittorio, tanto nei cari e vecchi metodi del fascio littorio capita che due squadristi ti tengono e il più alto in grado un giorno ti prende a calci in testa, un altro ti concede un minuto e non di più ma poi ti zittisce con la sua spocchia e la sua supponenza, fino a quando il giorno della soluzione finale ti si presentano a casa con l’olio di ricino a chilometro zero e poi sai che scie chimiche che fai in bagno. I due reportage più visti dell’ultimo mese hanno davvero tanti momenti in comune e sono la dimostrazione della voglia di mettere a tacere le discussioni con la violenza che abbiamo oramai noi italiani e non certo nei casi in cui abbiamo ragione. Senza contare il fare tronfio del buzzurro che, nel caso di Grillo, indossa giacca e cravatta ma che si vede che starebbe molto più a suo agio con gli indumenti da teppistello di periferia che cerca la rissa. Come la bulla di Bollate, appunto.

se conoscete qualcuno che vota Grillo, da oggi siete autorizzati a prenderla sul personale

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E se lo avete fatto o pensate di farlo in futuro, prima date un’occhiata qui. E poi non dite che non ve l’avevo detto. Questo è un pazzo, tenetevelo bene a mente.

Schermata 2014-02-19 a 20.20.04