Una promessa che mi faccio sempre a fine maggio è di impegnarmi a sfruttare al massimo le trenta giornate che giugno ci mette a disposizione e che sono quelle nel calendario con più valore aggiunto. La luce inizia presto e finisce tardi tanto che, oltre a essere così lunghe, sembrano essere anche larghe, c’è più spazio e si sta tutti più comodi senza quella fastidiosa sensazione di toccare gambe e braccia sudaticce altrui. Da qualche anno così ho imparato a coinvolgere anche la mia famiglia. Metto al corrente mia moglie e mia figlia delle mie intenzioni e consiglio loro di stare pronte a un mese molto denso. Ma poi ogni volta qualcosa va storto. A giugno piove più degli altri periodi dell’anno, ormai, poi c’è sempre quella strana congiuntura per cui il mio lavoro si impenna come non mai e tra una cosa e l’altra va tutto a rotoli e quando leggo che le giornate tornano ad accorciarsi penso che anche quest’anno non ce l’ho fatta.
Peccato perché giugno è davvero incantevole, ve lo consiglio se non lo avete mai vissuto, è un’esperienza da provare. Se non fosse che ormai ho prenotato in agosto mi farei volentieri ancora un mese di giugno prima di luglio, per vivere insieme a voi la spensieratezza che tutto può essere sospeso, che è ancora troppo presto per riprendere perché quello che è finito è finito da troppo poco tempo. Quest’anno poi giugno ha fatto il tutto esaurito un po’ come i Floating Piers di Christo. Diventa di moda e nessuno vuole rinunciare a esserne al centro. Ho trovato posto solo per il giugno del 2018, pensate un po’, ma non mi va di fare prenotazioni con anticipi di questo calibro. E se poi cambio idea e preferisco un onesto luglio che comunque anche se si suda un po’ ti consente di portarti solo qualche t-shirt, pantaloni corti e sandali?
Mia figlia, inutile dirlo, adora giugno perché finisce la scuola e per qualche settimana si può permettere il disimpegno totale dai suoi obblighi. Niente compiti, può leggere quello che vuole, sono finiti pure gli allenamenti e si può girare con gli short. Quest’anno dopo un paio di settimane era persino già finito il credito su Internet per gli scrittori e, considerando che la carta per romanzi non la vendono più, è facile capire in quanti siano rimasti a bocca asciutta. Tutte le ispirazioni indotte dalla natura lussureggiante, dai corpi scoperti, dalle cose brutte e quelle belle che un mese come giugno riserva sono rimaste nel cassetto e vedete, anche io sono già al lavoro affinché questi due o tre spunti non svaniscano condannati dalla carnalità di luglio e dalle pelli bruciate e profumate di doposole. Ho scattato comunque qualche foto al mese di giugno di quest’anno, se vi interessano le condivido con voi, possono tornarvi utili se siete alle prime armi con queste cose.