L’operatore alla biglietteria ci fa notare l’orario di apertura su un vistoso foglio A4 occupato da una tabella con le celle colorate e il testo evidenziato, appiccicato alla sua sinistra con il nastro adesivo sul plexiglass che la mette al riparo dal pubblico. Dalle informazioni suddivise tra linee e campi però qualcosa non torna: le indicazioni relative ai giorni feriali, al sabato e la domenica e ai giorni festivi sono le stesse, e cioè 6:30 – 12:40 la mattina, 12:55 – 19:30 il pomeriggio. Vorrei chiedergli se non sarebbe stato meglio ottimizzare la struttura dell’avviso ma è ora di smetterla tutti a continuare a trovare sensi e significati anche dove non ce ne sono. Ascolti una canzone in cui il cantante dice di essere irrequieto e che in questo mondo in continuo cambiamento non ha proprio nulla da dire (chi indovina qual è vince una giornata intera da trascorrere con il suo blogger preferito), e pensi che si stia rivolgendo a te. Roba che non interessa più a nessuno.
Fossi uno che scrive mi concentrerei invece su certi legami tra cose, persone o avvenimenti conosciuti di differenti ambienti che di punto in bianco si trovano a interagire, talvolta loro malgrado, come se i destini fossero impazziti o qualcuno avesse fatto un sorteggio tra teste di serie per metterle tutte nello stesso girone. Pensate agli Eagles of Death Metal vittime dell’attacco terroristico al Bataclan, o Schumacher investito mentre scia, cose che nemmeno su “Scherzi a parte”. Possiamo sbizzarrirci a immaginare queste situazioni limite, non necessariamente tragiche, e non sono valide le storie di membri dello star system che, anche se non si sono mai visti di persona, quando si incontrano è come se si conoscessero da sempre. Iniziate voi, per me è già una conquista l’essermi ricordato di questi due o tre avvenimenti speciali che vi ho detto. La mia aria da svampito è l’espressione più evidente di un tenore di comportamento da artista tra la gente che di certo non mi posso permettere. Poi sento parlare la gente e capisco che, insieme a me, ci sono persone che fanno veramente dei lavori di merda da quello che dicono, perché la gente parla quasi sempre di lavoro. Non solo la gente fa lavori di merda ma questi lavori hanno a che fare spesso con soldi, finanza, economia. Abbiamo tutti una lunga esperienza dopo anni di conversazioni al telefono ascoltate in giro. Per questo ci piace ascoltare musica con gli auricolari fino a quando qualcuno che lo trova un atteggiamento socialmente offensivo non te lo fa notare.
Per esempio c’è un pazzo poco più in là in coda alla biglietteria, la cui follia supera persino quella delle persone che premono perché anziché fare quello che si deve fare in una biglietteria ci si perde in pensieri tipo questi, che all’improvviso strappa le cuffie alla studentessa dietro di lui ma il fidanzatino della ragazza non ci pensa troppo a mettergli le mani al collo per difenderla. Ti strozzo, gli urla. Ti strozzo, e ne deriva una bella colluttazione mattutina. Ecco, ho fresca fresca per voi una di quelle situazioni che dicevo sopra: un blogger che rimane coinvolto in una baruffa mentre ritira la nuova tessera delle Ferrovie Nord.