Il Belgio è uno di quei posti che pochi associano a una vacanza, o a un paese in cui trasferirsi. O quelle nazioni che quando pensi all’estero ti vengono in mente. Non so, magari succede solo a me, ma prima di arrivare al Belgio la mia classifica di luoghi del mondo passa in elenco una sfilza di altri stati e città. Complice anche qualche episodio di cronaca che ha alimentato il generatore di luoghi comuni e relative battute sui comportamenti di chi vive lì. Però pensavo proprio questa mattina a una serie di prodotti culturali del Belgio che si posizionano molto bene nelle mie personali categorie di appartenenza, trovo giusto quindi rendere omaggio a una piccola grande civiltà.
fratelli dardenne
il giro delle fiandre, solo un po’ più triste
StandardNon ricordo chi mi ha detto che “Il ragazzo con la bicicletta”, il film dei fratelli Dardenne, si discosta dalla loro filmografia per non essere sufficientemente drammatico e lasciar intravedere un barlume di speranza. E se non sbaglio, ho ricevuto questo feedback da più di una persona. Ho atteso l’inizio del film, quindi, convinto di assistere a una storia comunque neorealista, ma dai toni meno claustrofobici rispetto al “La promesse” o “L’enfant” o “Rosetta”.
*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Ora, il barlume di speranza è un dodicenne ripudiato dal padre, facile target dei lucignoli del caso che lo convincono a prendere a mazzate da baseball in testa un negoziante a scopo di rapinarlo, viene beccato dalla polizia e poi anche percosso dal figlio del negoziante, ma alla fine il ragazzo con al bicicletta viene preso in affido da una parrucchiera single (già sopravvissuta a Hereafter) e con cui si appresta a vivere i tormenti di una adolescenza a dir poco inquieta. Si certo, poteva andare peggio e, cadendo dall’albero, morire sul colpo.
p.s. vogliamo parlare del ruolo e della reputazione dei padri nei film dei fratelli Dardenne?