Non dovreste sorprendervi del fatto che esista la pubblicità a preparazione istantanea come la polenta. La polenta istantanea la trovo utilissima e mi spiace deludere i miei lettori masterchef. Si tratta di uno dei piatti preferiti di mia figlia, e quando occorre preparare qualcosa di caldo e a colpo sicuro nei momenti in cui si va di fretta, la classica situazione in cui mamma e papà rincasano tardi e poco prima che lei rientri dall’allenamento, ci si mette veramente poco a metter su un paio di porzioni di polenta concia. Allo stesso modo esiste la pubblicità precotta, e se avete un buon spirito di osservazione vi sarete accorti anche voi che, complice il primato della comunicazione low budget imposta dai tagli al marketing dovuti alla flessione del mercato, in giro si vedono pubblicità fighissime con foto o footage bellissimi e musiche evocative ma che hanno una grave lacuna e cioè che è facile trovarne di uguali. Non intendo dire che si somigliano, ma che le agenzie di comunicazione utilizzano materiali per realizzare spot e visual già pronti e messi in commercio per due lire dai venditori dei contenuti royalty free. Mi spiego meglio. Siccome nel settore dell’advertising non ci sono più i profitti di una volta (sono finiti i tempi dei Mad Men) sono nati fornitori on-line di foto, video e musiche a prezzi stracciati. Internet è in grado di distribuirli ovunque nel mondo, e l’affacciarsi a un mercato globale compensa i singoli guadagni più bassi. Quindi può capitare che una foto per la pubblicità dell’agenzia viaggi X in Italia la usi anche il discount Y in Nuova Zelanda, tanto chi se ne accorge? Oppure la musica della card per il sistema museale della città di Z sia poi lo stesso jingle degli assorbenti W.
Così facendo le agenzia pubblicitarie possono risparmiare sui materiali utilizzando quelli precotti e continuare a fare il loro mestiere per i clienti a costi competitivi. Si tratta di un metodo che usano tutti, a parte chi ha ancora i soldi per fare comunicazione di un certo livello (auto, telefonia, cibo, case farmaceutiche). In queste banche dati dove davvero c’è tutto basta inserire i termini di ricerca per ottenere risultati sorprendentemente in linea con le proprie necessità. Vi faccio un esempio: provate a cercare “Gang Of Young People Taking Drugs ” sul sito di immagini on line www.shutterstock.com. Non vi sembra di aver già visto quell’immagine da qualche parte?
Ecco, tutto questo discorso per dirvi che tutto sommato mi è andata di lusso. Una trentina d’anni fa, in una foto come quella di sotto dell’ormai tristemente celeberrimo opuscoletto per la campagna del “Fertility day” avrei potuto esserci anch’io e mi avreste riconosciuto tutti, in contrasto con i figli dei primari e dei dentisti della foto di sopra. Nel dubbio, mi sono riprodotto in tempo.