Ho deciso di iniziare il mio quarantaquattresimo compleanno con un paio di righe sul mio blog.
compleanno
mi viene voglia di cambiare il cognome
StandardScusa Francesco, sono ancora in tempo per gli auguri? Allora te li faccio con il pezzo di De Gregori che preferisco. Non è certo uno dei più celebri, raramente si trovava nei karaoke e nelle scalette dei pianisti di pianobar, il motivo per cui, dopo anni di servizio, ancora oggi le pagine chiare e le pagine scure mi fanno venire in mente le coppiette imbellettate nei sabati sera al bar di provincia, laddove la musica è solo un ingrediente in più del cocktail da finire prima di andare in disco. E, ti dirò, io che a voi cantautori non vi ascoltavo molto, quando eravate sulla cresta dell’onda, perché obnubilato (a volte a ragione) di lacca e di esterofilia post-punk, ho iniziato la fase di riconciliazione con l’italianità del songwriting quando eravate già in declino, un po’ demodè. E ho fatto mio al primo ascolto questo pezzo, per la sua atmosfera di spalle rivolte al mondo, una mattina pochi mesi prima della laurea, in totale confusione sulla mia vita e su quella che si muoveva intorno a me, un groviglio di individui indistinti. Un grande pezzo con un grande assolo di chitarra, almeno in questa versione live, di un De Gregori un po’ rocker.