La presenza di sfigati che hanno il potere di licenziarti la avverti perché ti girano intorno mentre fai qualcosa di strano in punti dell’ufficio pensati proprio per consentire tutti i comportamenti non propriamente legati alla professione per la quale ricevi uno stipendio. Per assurdo, le condotte eccentriche alla propria postazione sono ammesse con riserva in quanto comunque efficace diversivo alla ripetitività dei nostri mestieri. Voglio dire, se nel bel mezzo di un pomeriggio invernale il massiccio substrato di ronzii di dispositivi accesi misto al frenetico quanto impercettibile ticchettio di periferiche di input viene interrotto dalla riproduzione di un brano musicale ad alto tasso di ilarità, eh meu amigu charlie per esempio, tutto ciò attira l’attenzione dello sfigato che ha il potere di licenziarti che fa capolino dal suo immeritato bugigattolo ma perché catalizza la curiosità del personale al completo in quanto fenomeno di distrazione controllata, l’eccezione che conferma la regola. Al contrario gli spazi di relax, che poi in ufficio il relax non è contemplato proprio per un cazzo, sono doppiamente invisi agli sfigati che hanno il potere di licenziarti in quanto se vuoi un po’ di ristoro va contro la produttività e se invece ti fermi lì per essere più produttivo – metti che nella tua stanza c’è troppa confusione per avere un po’ di concentrazione – gli sfigati che hanno il potere di licenziarti vengono subito a vedere che cosa stai facendo sul tuo portatile. L’arma che annulla gli sfigati che hanno il potere di licenziarti è riuscire a ostentare capacità di risoluzione dei problemi quando la risoluzione non c’è, mantenendo la calma che gli sfigati che hanno il potere di licenziarti prendono come irritante mancanza di rispetto ed elemento a giustificazione di un possibile licenziamento. Così, per evitare l’insorgenza di crucci inutili che rischiano di innervosire ulteriormente gli sfigati che hanno il potere di licenziarti, meglio lasciare gli spazi aziendali dedicati al relax che non c’è per ripararsi nella dimensione facilmente sorvegliabile della postazione assegnata per sconnettere il vociare dei colleghi perdendosi nella vista offerta dalle grandi finestre a vetro che ti permettono di guardare fuori anche quando fuori non c’è niente da guardare se non Segrate, Peschiera Borromeo o altre pittoresche località a sud di Milano, posti dove, fosse per me, sarebbero da costruire edifici sottoterra e al posto dei vetri che da fuori puoi spiare il disordine sulla scrivania degli impiegati metterei spessi muri con qualche display per panorami artificiali da impostare a seconda della media dell’umore del personale, dove gli sfigati che hanno il potere di licenziarti non sono però tenuti a fare media.