Che iella. L’unica volta nella mia vita in cui ho partecipato a un New Year’s Eve party a Londra ho trascorso la maggior parte del tempo nel bagno della casa in cui la festa era stata organizzata piegato in due a dare di stomaco. La qualitĆ degli alcolici non doveva essere eccelsa, in piĆ¹ non ho lesinato in quantitĆ , fatto sta che il clou della festa per me ĆØ stato cercare di riuscire a mettere insieme qualche sillaba, che giĆ avrei avuto difficoltĆ a farlo in italiano, figuriamoci in inglese e con l’obiettivo piĆ¹ che sfocato di spiegare a tutti che quel bagno ormai era inagibile. Un tasso di ubriachezza che se lo raggiungessi ora andrei dritto dritto in coma etilico e, come direbbe mio padre, buona notte al secchio. Ma dev’essere un sintomo della vecchiaia quello di non reggere piĆ¹ la realtĆ aumentata da alcool, e ripercorrendo alcuni episodi – che da qui giudico oltremodo incresciosi – di perdita di sensi da sbronza, sono piĆ¹ che convinto che, ripetendoli oggi, non ne uscirei vivo. Giuro.
Non hai piĆ¹ il fisico, sento qualcuno ribattere in fondo alla sala ma ho le luci puntate contro e non capisco chi sia, anche se la voce non mi ĆØ nuova. Si, mettiamola cosƬ, ĆØ il mio corpo che cambia. Il lato positivo dell’evoluzione alla sobrietĆ , nell’accezione principe, ĆØ aver potenziato la capacitĆ di riconoscere il punto di non ritorno abbondantemente in anticipo, tanto che si rischia anche di perdere il piacere del bicchiere in piĆ¹, se non addirittura del primo bicchiere stesso. Ora all’oblio ĆØ subentrata l’emicrania, la sciagura del mattino dopo si ĆØ amplificata in una vera e propria inagibilitĆ del proprio organismo, quando e se sopravvive. Quindi un sano meccanismo di firewall all’ingresso, chiamiamolo cosƬ, preserva me e tanti di voi, ne sono sicuro, dal deja-vu dei peggiori risvegli della nostra vita e dagli improvvisi black-out da sbornia, il buio della mente che ti induce a sparire nel bel mezzo della celebrazione di massa per l’arrivo dell’anno nuovo, questa volta in Italia, mentre gli altri ti cercano perchĆ© magari hai tu le chiavi della macchina, e da quel momento ĆØ impossibile trovarti. Nei servizi del locale no, per fortuna, meglio non smarrirsi lƬ soprattutto da un certo istante della serata in poi. Nei divanetti piĆ¹ bui della sala o dietro agli stessi, magari sommerso di cappotti, no nemmeno lƬ. Al bar a chiedere l’ennesima consumazione, no nessuno ti ha visto. CosƬ a mattino inoltrato ci si raduna proprio intorno all’auto, la tua che dovrebbe riportarci illesi a casa e dopo un po’, ma una mezz’ora buona, ci si accorge che tu se lƬ dentro, privo di sensi, sul sedile del passeggero reclinato. E proprio quel capodanno lƬ, dal momento in cui gli altri hanno aperto la portiera che per fortuna non avevi chiuso da dentro, ĆØ nata la leggenda di un nuovo sensazionale prodotto per la profumazione degli interni di automobili pensato in esclusiva per te e immesso sul mercato col nome di arbre magique al vomito.
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