più che nella casa della prateria

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Il racconto di un incendio scoppiato in un fienile che, a causa della prossimità con la cascina adiacente, minaccia l’incolumità delle persone che vi abitano, uno dei figli che corre a piedi a svegliare il curato per far suonare le campane della chiesa in piena notte in una sorta di modalità allarme e tutti gli uomini del paese che si precipitano a dare man forte per arginare la minaccia. Storie che nell’era dei salvavita, dei sistemi di sicurezza fisica e dei gruppi di Whatsapp sembrano epiche e ottocentesche, ma che invece risalgono alla fine degli anni cinquanta e che sono ben impresse nella memoria dei nostri genitori e dei nostri nonni. Ci sono strategie preventive per mettersi al riparo dalle calamità, ma si basano sull’esperienza. Alla eventualità di certe sciagure si può arrivare con l’intelligenza, altre solo con quello che si definisce il senno del poi. Resta il fatto che di fronte alla brutalità della natura non si possa far altro che contemplare impotenti, si tratta dell’unico ambito in cui la potenzialità risolutrice degli strumenti che ci mette a disposizione la modernità è inefficace. Basta pensare che ci sono persone che nell’ultima tra le tante alluvioni che fiaccano le nostre città hanno perduto tutto: abitazioni, negozi, beni costosi acquistati con anni di sacrifici. Mi è stato anche raccontato di una giovane coppia che si è salvata per un soffio prima che la loro casa, sulle alture di Genova, franasse, giusto un paio di mesi fa. Un casa fresca di ristrutturazione e legata a un mutuo trentennale inghiottita in piena notte dallo smottamento del terrazzamento su cui era stata costruita. I proprietari svegliati da un gatto che è saltato addosso a loro, nel letto, un intervento d’istinto efficace come non pochi che ha consentito al padrone di casa di rendersi conto del pericolo imminente. Giusto il tempo di portarsi fuori, ancora in pigiama, e dell’abitazione e di tutto quello che conteneva non è rimasto nulla. O meglio, resta il legame tra le persone e quel valore aggiunto dell’essere sopravvissuti grazie al quale, comunque, è possibile davvero ricostruire qualsiasi cosa.