Ci sono cose che non invecchiano mai. Nello spot dell’acqua Uliveto si vede una versione di Paola Egonu di così tante extension fa da avere i riccioli ma, data la massima sovraesposizione delle pubblicità contestuali al palinsesto iper-sportivo, nessuno ci fa più caso. E poi, si sa, il telecomando ci permette di eludere i consigli commerciali anche se le interruzioni pubblicitarie sono sincronizzate tra tutti i canali, come certi tuffi di coppia alle olimpiadi, quindi finisce che rinunci ai consigli sull’acqua da bere ma ti ritrovi due emittenti più avanti a fare lo slalom tra merendine industriali che, con la bella stagione, assumono le sembianze di gelati. E non è per nulla di-ver-ten-THE. Lo sport mantiene giovani ma è l’eccezione che conferma la regola. Il resto è soggetto allo scorrere del tempo e non ci si può sottrarre.
Se vi può consolare, anche quando non sembra, le differenze di età restano comunque immutate. Se vi separano otto anni da qualcuno, faccio un esempio, sarà sempre così. Questo per dire che, a differenza della corsa, nessuno può raggiungervi e superarvi e, al momento del traguardo, potete stare tranquilli che non ci sarà nessun ex aequo. O, meglio, esistono i casi di gemellanza di questo tipo (pensate a una coppia che salta in aria in auto nel corso dello stesso attentato) proprio come persone che nascono lo stesso giorno dello stesso anno alla stessa ora, ma in fase di buonuscita non interessa più a nessuno. Chi se ne va, se ne va per sempre. Stesso criterio anche nel caso stiate inseguendo qualcuno. Potrete controllare sull’app che usate per tenere il tempo e tracciare il percorso se avete battuto qualche record in totale solitudine, ma saranno gli ultimi istanti di vita e dovrete fare in fretta se vorrete condividere l’esperienza sui social.
Potremo però dire di essere stati tutti a Parigi, quest’estate. Trovo interessante questo modo di viaggiare restando immobili, come dicevano i Jamiroquai, allo stesso modo in cui possiamo dire la nostra su qualunque tema anche se siamo dei ciarlatani a riguardo. D’altronde è il primo agosto e le periferie sono legittimamente deserte. Siamo tutti al Trocadero a seguire l’atletica, a Les Invalides a schivare le frecce, a sudare seguendo il Beach Volley sotto la torre più famosa del mondo. Ma chi dice che lo sport sia sopravvalutato è tutta una scusa, in realtà non ha i soldi per le tv a pagamento che coprono la manifestazione, tanto meno per andare in vacanza. Così finisce per andare avanti con il suo tran tran, tanto parlare di sport è come nuotare di architettura.