i nobiluomini

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Parigi, 2054. In un futuro distopico, dopo decenni di video e foto postati a vagonate sui social a opera degli esseri umani, i gatti hanno preso il potere su tutte le altre specie viventi e, come prima cosa, hanno abolito le distopie per ovvie ragioni di naming (qualcuno ha proposto il neologismo disfelinia ma, al momento della stesura di questa sinossi, l’opzione non risulta ancora avallata). Nella magione di Duchessa, una miciona di razza Maine Coon in pensione, vive Adelaide, ragazze madre, con i suoi tre figli Bowie, Bansky e Bausch, insieme a Romeo, uno scaltro cinerino assunto con il compito di maggiordomo.

Duchessa è una gatta aristocratica (filantropica ma tutt’altro che filantopica) che si preoccupa molto del benessere dei suoi umani, non a caso considera Adelaide e i suoi tre figli come parte integrante della sua famiglia. Adelaide, una donna gentile e premurosa, si prende cura della casa e fa del suo meglio per crescere i suoi talentuosi figli: Bowie, che è un appassionato di musica; Bansky, un promettente artista; e Bausch, una giovane e raffinata ballerina di danza contemporanea.

Un giorno, Duchessa decide di aggiornare il suo testamento per garantire che Adelaide e i suoi figli ereditino la sua fortuna felina. Tuttavia, Romeo, il maggiordomo cinerino, scopre le intenzioni della padrona. Romeo, invidioso e avido, sogna di impossessarsi della ricchezza di Duchessa. Così, elabora un piano per sbarazzarsi degli umani.

Una notte, Romeo versa una boccetta intera di tranquillanti nel latte di Adelaide e dei suoi figli, li carica su un carro trainato da umani collaborazionisti e doppiogiochisti (elettori di Fratelli d’Italia) e li abbandona in una remota periferia della città, al sicuro da un possibile rientro. Quando Adelaide e i bambini si svegliano si trovano disorientati e spaventati, ma determinati a tornare a casa dalla loro amata Duchessa.

Durante il loro viaggio, incontrano un gruppo di sfollati randagi punkabbestia guidati da Sball’O Rey, un affascinante studente del DAMS con i dreadlocks d’ordinanza che si offre di aiutarli. Sball’O Rey, colpito dalla determinazione di Adelaide e dal talento dei suoi figli, guida il gruppo attraverso varie peripezie e avventure per tornare a Parigi. Incontrano anche una band di squattrinati e falliti musicisti post-punk guidati da Curtis, un giovane depresso che si unisce a loro nell’impresa con lo scopo di aiutarli.

Nel frattempo Duchessa, disperata per la scomparsa della sua famiglia umana, inizia una ricerca frenetica per rintracciarli, ignorando il coinvolgimento di Romeo nel loro rapimento.

Grazie all’astuzia di Sball’O Rey e all’aiuto dei loro nuovi amici, Adelaide e i suoi figli riescono finalmente a rientrare nella magione di Duchessa. Sball’O Rey tenta di convincere Adelaide della sua integrità e di essere una persona in grado di garantirle un futuro, nonostante il look, ma Adelaide, che cerca solo la sicurezza per i suoi figli, giustamente non si fida del suo aspetto poco ordinario. Sball’O Rey quindi si congeda tristemente ma è costretto a intervenire pochi istanti più tardi, quando Romeo cerca per l’ultima volta di annientare gli umani parassiti. Grazie al suo aiuto e a quello di Curtis e dei suoi musicisti depressi riescono ad immobilizzare Romeo, lo rinchiudono in un baule e lo spediscono in un campo profughi a Lampedusa. Duchessa, riconoscente e felice di rivedere i suoi adorati umani, accoglie Sball’O Rey come parte della loro nuova famiglia allargata.

Il testamento di Duchessa viene rettificato per escludere Romeo ed includere Sball’O Rey, che rimane a vivere in famiglia con gli altri umani, riscuote una parte del lascito e allestisce un centro sociale con annessa sala prove e scuola di bonghi in cantina. La gatta Duchessa dà vita infine a una fondazione di beneficenza che fornirà una casa a tutti i musicisti post punk depressi di Parigi. La storia si conclude proprio con un grande concerto di Curtis e del suo complesso nella villa di Duchessa, dove umani e gatti celebrano insieme senza pagare la SIAE (nella storia disfelinica l’ente per la tutela del copyright italiano è diventato nel frattempo una potente e influente multinazionale), suggellando un legame di amicizia e amore che va oltre le barriere di specie e di classe sociale.

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