Il motivo per cui non sciopero mai è perché credo che ci siano alcuni settori, il pubblico in primis, in cui scioperare si colloca agli antipodi del buon senso. Scuola, trasporti, sanità, difesa e giustizia. Il sillogismo per cui al terzo passaggio si danneggia il potere si arena disastrosamente al secondo, con gente che non può prendere ferie perché non sa dove piazzare i figli, passeggeri a cui vanno a monte viaggi programmati da settimane nell’impossibilità di contattare un cazzo di servizio clienti Trenitalia e ottenere un rimborso, malfattori che la fanno franca, pazienti che rimandano terapie o processi che si allungano di qualche giorno rispetto ai lustri già messi in conto. Ho visto mamme apostrofare insegnanti, pendolari malmenare capotreni, ho assistito a risse in corsia. Nei tribunali ancora nulla, per fortuna non ne ho mai avuto bisogno. Ammiro invece chi sciopera nelle acciaierie, nelle agenzie di comunicazione, nelle banche, nelle multinazionali dell’ICT, nei poli della logistica, nell’automotive, nelle finanziarie, nell’abbigliamento, nel settore immobiliare e persino nel franchising delle agenzie di lavoro interinale, che è un bel paradosso. Ma nei servizi ai cittadini no, dai. La gente è già abbastanza stressata di suo e nell’era dei ministeri della semplificazione lo sciopero del settore pubblico è un’astrazione impossibile da cogliere. Perché mettere le persone ancora di più a disagio?