Le piantine delle metropolitane sono la sua principale ossessione. Ne ha una di quella di Londra incorniciata in bagno e, come se non bastasse, la grafica con le linee e i pallozzi colorati gli ha ispirato più di una campagna di comunicazione quando si occupava con me di pubblicità e marketing. Ci occupavamo della promozione dei corsi di una scuola professionale del centro che acquistava spazi soprattutto sui mezzi e alle fermate dell’ATM. Me ne ricordo una, in particolare, che diceva “il tuo posto è qui” perché i pannelli venivano posizionati proprio sopra a un sedile della metro (quello a fianco della porta centrale del vagone) con una freccia verso il basso e non credo sia il caso di spiegarvi il gioco di parole tra posto a sedere/posto di lavoro. Da quando si è trasferito a Milano – vi parlo di una ventina di anni fa – è stato testimone del forte incremento che ha avuto la rete dei trasporti pubblici sotterranei della città. Ha assistito all’inaugurazione della gialla che da Maciachini è stata prolungata sino alla Comasina. Poi è stato il turno della lilla, con i suoi convogli senza conducenti come quella linea di Parigi di cui più di una volta è stato un fiero passeggero. Quando la prende, ancora adesso, cerca sempre di sedersi davanti come fa quando va al cinema, per godersi lo spettacolo in prima fila della velocità sotto terra. Negli ultimi tempi so che ha seguito con curiosità il perimetro del cantiere della M4, documentandone le fasi fino alla storica giornata dell’inaugurazione del primo tratto tra Linate e Dateo. Quella linea tratteggiata che osservava sulle mappe nei convogli – il tratteggio nella cartografia urbana significa proprio il work in progress – ora sarà unito, almeno per un pezzetto. Lo incontro spesso alla stazione di Repubblica, lavora lì vicino, intento a contemplare la mappa di Milano facendo congetture su una metropolitana circolare – una sorta di grande circonvallazione sotterranea ad anello – in grado di collegare tutti i capolinea esterni per agevolare chi, come lui, vive in periferia.