Mia moglie dice che dovrei dare una rinfrescata alle cose che faccio. Mi conosce da vent’anni ed è chiaro che, non avendo io mutato di una virgola passatempi e interessi dal primo giorno in cui ci siamo incontrati, il latente rischio di risultare ossessivo nei suoi confronti alla lunga si è palesato come un dato di fatto. La cosa mi ha fatto riflettere perché alcune di queste attività le pratico da almeno altri vent’anni prima rispetto ai vent’anni trascorsi insieme, che in tutto fanno quaranta. Devo ammettere che il modo in cui le esercito si è evoluto nel tempo, ma l’ambito è sempre quello.
A me fare le stesse cose da sempre non mi pesa ma è evidente che, in condizioni di condivisione degli spazi e del tempo, un parere esterno sulle proprie abitudini può essere utile per ripensare la propria esistenza. Cambiare.
A me da solo non sarebbe mai venuto in mente di stufarmi per questo o per quello. In più ho sempre pensato che l’aspetto positivo di invecchiare fosse quello di poter atteggiarsi in modo inadeguato con la massima libertà perché la società si dimostra indulgente con le persone anziane ma, evidentemente, non è vero. Così è bene vedere il bicchiere mezzo pieno: il bello di ottenere punti di vista alternativi è proprio l’occasione per riflettere sui propri comportamenti, imparare dall’esperienza altrui o semplicemente aerare la mente con un po’ d’aria fresca quando gli anni iniziano a essere tanti e la puzza di chiuso prende il sopravvento. In questi casi è facile che l’istinto di sopravvivenza induca a negare l’evidenza e a dissimulare ed ecco perché, siete testimoni, andrò subito al punto per elencare le cose che dovrei interrompere per lasciar spazio ad altro, assumendomene la piena responsabilità:
- mi interesso e penso esclusivamente alla musica in ogni sua forma, a partire dall’ascolto e dall’accumulo di materiali di supporto e riproduzione
- scrivo su questo blog da un’infinità di tempo e con ricorrenza maniacale
- pratico solo la corsa come attività sportiva
- leggo sempre e solo romanzi di scrittori statunitensi contemporanei
- mi affascinano solo la lingua e la civiltà della Roma antica (ma anche le popolazioni italiche precedenti) con tutti gli annessi e connessi, soprattutto archeologici
Ecco. Già scrivere le proprie manie e rileggerle nero su bianco è un primo passo per l’emancipazione dalle consuetudini e da tutto ciò che rende ripetitiva la vita. L’obiettivo è quindi mettere temporaneamente in stand-by tutte queste cose e rimpiazzarle con altri contenuti che siano altrettanto totalizzanti.
Pensavo intanto a distogliere l’attenzione da me stesso e concentrarmi di più nel mio lavoro di insegnante, seguire corsi di formazione, dedicarmi al volontariato, tornare in palestra o comprarmi una mountain bike, scoprire nuovi autori italiani, partecipare attivamente alla politica locale, iscrivermi a un corso di scrittura creativa e a uno di teatro, frequentare un’associazione del territorio magari in ambito culturale. Ci sono anche attività di riserva, come imparare a cucinare bene, sottoscrivere l’abbonamento a una squadra di A1 di volley femminile, sostituire le serie tv con il cinema, riprendere a programmare software con linguaggi più attuali.
Ho appena riletto per correggere i refusi – chissà quanti ne ho lasciati – e ho deciso che questa lista di buoni propositi può anche chiudersi qui. Quante ne abbiamo compilate, vero? E quanti intenti sono rimasti irrisolti, pronti a farci sentire inadeguati a una rilettura successiva. Ho deciso così di prendermi qualche giorno per riflettere, questa potrebbe essere davvero la volta decisiva.