Vi dico subito l’unico difetto accertato del nuovissimo Motorola G1000 Superplus. Se avete le mani di ricotta come il sottoscritto il rischio è che vi cada di continuo mentre lo impugnate per fare le foto. Esiste una presa standard e sicura per evitare il peggio ma è appannaggio solo dei millennials che ormai hanno le falangi evolute proprio per tenere gli smartphone nel modo più ergonomico possibile tale da consentire l’impiego razionalizzato ma efficace delle dita. Per farla breve, a me che sono un boomer scivola di continuo e vi consiglio di circondarvi di mogli e figli agili in grado di scattare al volo per rincorrerli e impedire che caschino giù nei burroni più spaventosi come quelli che si materializzano nei peggiori incubi. Smarcato il contro, veniamo ai pro, a partire dalla funzione del mega-obiettivo della camera di cui il G1000 Superplus è provvisto e che consente di visualizzare le inquadrature come vorrebbe un maschio italiano medio. Non chiedetemi come sia possibile. Probabilmente, inserendo l’account Google, Android rileva se il sesso del possessore, il filtro si attiva, il gioco è fatto e il divertimento è assicurato. Vi faccio qualche esempio. Ero in giro per Roma, nel sogno, e mi sono trovato in cima a un grattacielo dell’EUR, una di quelle opere che incarnano in pieno l’estetica razionalista del ventennio. Il bello era che, proprio alle spalle dell’imponente edificio, si poteva notare il contrasto con un campanile barocco ancora più alto e dalle proporzioni architettonicamente impossibili. Volevo immortalare la dicotomia – moderno e antico a confronto – ma non c’è stato verso perché, azionata inavvertitamente la funzione in questione, l’inquadratura visualizzava solo il cortile interno al grattacielo dall’alto, un vertiginoso baratro di centinaia di metri ripreso come se lo smartphone fosse un drone. E non c’è stato verso di modificare l’impostazione perché, lo avrete capito, non c’è esemplare maschile italiano al mondo che non si metterebbe alla guida di un drone per sorvolare gli abissi più inaccessibili. Solo dopo ho scoperto il settaggio attivato per sbaglio e allora ho iniziato a divertirmi. L’interno di un anonimo pub si è trasformato in un divertente strip club con tanto di ballerine di pole dance e puntando la camera verso altri maschi con la polo l’effetto era, manco a dirlo, con il colletto tirato su, le teste rasate a palla da biliardo con barbe curatissime dalle orecchie in giù, braccia e deltoidi gonfi come canotti e polpacci illustrati come un albo di fumetti. Ultima cosa importante: il G1000 Superplus è un prodotto ideale per chi si sollazza con i videogame. In poche mosse, come una di quelle macchinine che assumono le sembianze di un robot giapponese, lo smartphone si trasforma in una postazione per un’esperienza di gioco senza confronti. Il display quadruplica le dimensioni, si aprono delle ali ai lati a completamento della pulsantiera della console, e, soprattutto, sotto si espande con uno slot dotato un drive per i floppy disk, dedicato a chi ama i giochi arcade degli anni 80.