Squilla non più di tre volte la settimana. La prima è mia mamma che mi chiama per sapere come stiamo, la seconda è mia suocera che mi chiede quando posso fare un salto per riprogrammarle il decoder delle tele, la terza è un call center e non rispondo. È evidente che, di telefonate, dal mio telefono fisso ne partono ancora di meno. Ha un nome altisonante, si chiama Gigaset, e si erge dalla sua base come un menhir e ringraziatemi che non ho usato una metafora sicuramente più facile ma meno fine.
Ho impostato una suoneria – scelta tra le varie a disposizione – che ricorda il tema di synth di un pezzo techno anni novanta e che, quelle rare volte in cui si sente, mi induce a un immediato e lineare accompagnamento di beat box. La musichetta è utile perché ha dato al cordless una seconda vita da sveglia. Mia figlia non la tirano giù dal letto nemmeno le bombe. Così, quando usciamo presto e lei deve svegliarsi a una certa ora, le lascio il telefono sul comodino, imposto la sveglia sul mio smartphone e, quando si attiva, cerco il numero di casa nella rubrica (non l’ho mai imparato a memoria, malgrado sia lo stesso da vent’anni), chiamo e lascio squillare nella speranza che il telefono fisso faccia il suo dovere.
Anche i miei vicini, quelli che come suoneria hanno la sigla dei Flintstones e che gli invidio moltissimo, in quanto nonni ottantenni come mia mamma e mia suocera, hanno il telefono fisso come noi per un contatto diretto con i loro figli e nipoti che lo usano – come succede a casa mia e in ogni famiglia con almeno uno smartphone a testa – solo per chiamare le persone anziane. La spiegazione si può unicamente ricondurre al fatto che è una tradizione, che quando eravamo bambini i nostri nonni avevano il telefono a cornetta in bachelite con il contratto della SIP e, per chiamare in città, non si doveva nemmeno fare il prefisso. Per il resto non si giustifica più un contratto casalingo di telefonia fissa. Non so dire nemmeno quanto risparmierei se chiedessi a Fastweb di convertirlo solo per la fibra ma, nonostante tutto, la sua presenza e la sua utilità non è stata mai messa in discussione, forse per il legame che ci assicura alle nostre radici. Un filo diretto con il passato.