La mia collega Fiorella di grembiuli non ne vuole sentir parlare. Il fatto è che alla dirigente non piacciono le pance scoperte, le canotte, il leggings attillati e le chiappe che spuntano dagli shorts, tipiche di questa stagione. Apriti cielo. La provocazione dei detrattori è che, se siamo un istituto comprensivo, il grembiule lo devono indossare tutti, dalla materne alla secondaria di primo grado. Già me li vedo i genitori. Il fatto è che i grembiuli di cotone non esistono più, soppiantanti da ammassi di acrilico che fanno irritare la pelle anche solo a parlarne. Volete sapere la mia? A me non dispiacerebbe. Dirò di più: estenderei l’uso del grembiule ai docenti. Il maestro Mimmo, per dire, non ha nemmeno trent’anni e con questa bomba di caldo si è presentato in classe con le bermuda, per giunta di jeans. O quell’altra che mette le tute informi con il logo sbiadito della nazionale brasiliana, nemmeno nelle favelas. O quell’altro, che poi sono io, che indossa gli stessi jeans, da settembre a giugno. Pensate che rivoluzione: tutti a scuola con il grembiule. Si abbatterebbero le differenze e nessuno giocherebbe a primeggiare per i propri abiti firmati, per non parlare di fisicità, tatuaggi, curve, magrezza. Tutti con il grembiule, un grembiule blu per tutti. Vi ho convinto?