Ve la faccio breve: ho commesso una gaffe imperdonabile. La mia collega ha trascorso la vigilia in coda per un tampone per il figlio, preoccupatissima. “Sento che ce l’ha”, mi ha scritto su Whatsapp. Io le ho risposto che invece bisogna pensare positivo ma nel senso di essere ottimisti anche se positivo, ai tempi del Covid, è un concetto da evitare. E infatti poco dopo mi ha aggiornato, confermando le sue previsioni sul tampone positivo. Non potevo consigliarle certo di pensare negativo perché avrei mandato in frantumi la nostra amicizia. Pensare positivo affinché il tampone sia negativo, o pensare negativo affinché il tampone sia positivo? Il problema è che i poli più e meno, oggi come oggi, sono così opposti da aver fatto il giro.