Durante l’Open Day di ieri, rigorosamente online, una mamma ha ripetutamente nominato la scuola primaria intitolata a Gianni Rodari – parte dell’istituto comprensivo in cui insegno – facendo slittare l’accento a una sillaba prima rispetto alla sua posizione corretta, retrocedendo il nome allo status di sdrucciolo e privandolo così di quella piana autorevolezza che merita. Il genitore in questione ha confuso uno dei più geniali intellettuali del Novecento con quel club esclusivo che si prende a esempio negativo quando si tirano in ballo le lobby, le raccomandazioni, gli ascensori sociali fermi al piano, se non in manutenzione, e tutti gli altri effetti nefasti del capitalismo. Mi ha fatto sorridere pensare a una scuola primaria che si ispira a Ròdari con l’accento sulla O. Credo che il buon Rodàri, quello con l’accento sulla A, riderebbe di questa storpiatura concettuale ancor prima che morfologica. Trasformiamo la scuola italiana in un gigantesco Rodary Club che applichi la grammatica della fantasia allo sviluppo dei rapporti interpersonali intesi come opportunità di servizio tra gli studenti.
Considerando poi che Rodàri non è che avesse molto in simpatia il capitalismo…