Non capita a tutti di avere un parente stretto assoldato per fare la comparsa in un film. Il papà di Roberta è uno nelle decine di bambini che si intravedono sullo sfondo delle vicende di Pierre Arrignon, il marinaio di Marsiglia interpretato da Jean Gabin ne “Le mura di Malapaga”. C’era poi l’amico di un amico, un’altra persona comune come me e voi che però aveva avuto addirittura un piccolissimo cameo in uno dei numerosi film flop di Celentano. Qualche giorno fa, invece, qualcuno in classe ha proposto l’ascolto di un brano e la conseguente visione di un video. La canzone era una tra gli infiniti pezzi stagionali che cadono fortunatamente nel dimenticatoio al solstizio o equinozio successivo, un format che va per la maggiore con la strofa semi-rappata da un cantante poco più che adolescente e il ritornello melodico interpretato da una delle migliaia di cantanti tutte uguali uscite dai talent.
Non ho fatto in tempo a completare il titolo nella barra di ricerca di Youtube che Vittoria ha alzato la mano per dirmi che, in quel video, si vedeva anche suo fratello. Ho appreso la notizia con entusiasmo perché è, a tutti gli effetti, una cosa piuttosto fuori dal comune. Ho detto a Vittoria di avvisarmi nel punto in cui compare e, anzi, le ho chiesto ti avvicinarsi al pc di classe per essere più pronto a mettere in pausa la riproduzione. Prima ci ha tenuto, però, a raccontarmi la scena per cui è stato ingaggiato: ci sono dei giocatori di basket e lui è uno di quelli. In realtà poi ho scoperto che non sono giocatori di basket ma ragazzi in tuta in cui poi l’abbigliamento sportivo nemmeno si nota perché sono ripresi in primo piano. Meglio così perché, grazie a questo plot twist, il fratello di Vittoria è perfettamente riconoscibile, nella frazione di secondo in cui la camera si sofferma su di lui. Almeno a lei, considerando che non l’avevo mai visto prima.
Qualcuno dei compagni di classe di Vittoria però ha preso la cosa come una sfida, perché il giorno successivo, nel corso di un nuovo ascolto/visione collettiva, alla fine del video – non ricordo nemmeno quale fosse – Nathan ci ha tenuto a puntualizzare che forse, e ha aggiunto forse, tra i numerosi volti che si intravedono sullo sfondo c’era anche quello di suo cugino. L’intervento mi ha fatto molto ridere, come del resto ogni volta che tra i bambini scatta la gara a chi la spara più incredibile. Gli ho detto che non mi sembrava possibile, soprattutto a ridosso di ciò di cui ci aveva messo al corrente – e soprattutto provato con i fatti – Vittoria. Allora poi Nathan, per non sfigurare, mentre uscivamo mi ha voluto dare un ragguaglio. Non era proprio sicuro che fosse suo cugino, ma era certo che il taglio di capelli fosse lo stesso.