Nel passaggio da Alitalia a Ita mi chiedo che problema ci fosse a mantenere inalterato il nome e il logo, facendone cioè solo una questione di ristrutturazione aziendale. Come se cambiare questi aspetti di marketing facesse dimenticare ai clienti cosa c’è dietro alla nuova società, e chi c’era prima. “I passeggeri non avrebbero compreso il nuovo corso vedendo sempre la stessa sigla al momento dell’acquisto del biglietto”, sento già gli esperti di comunicazione difendere l’operazione così. Ditemi voi allora quanto può costare un rebranding di questo tipo, soprattutto quando c’è da riverniciare un’intera flotta aerea.