Da qualche tempo gira su Youtube questa versione di “Vamos a la playa”. Divulgata come la prima registrazione demo di Johnson Righeira da solo e precedente all’arrangiamento italo-wave che vendette milioni di copie in tutto il mondo, il brano suona come un acerbo quanto convincente anelito post-punk. Quelli che, come me, si considerano tra i più documentati studiosi del celebre tormentone dell’estate 83, ci sono rimasti molto male per il fatto che la demo sia stata messa in circolo solo ora. Avendo riconosciuto nella versione ufficiale numerosi richiami alla new wave elettronica del periodo, siamo tutti consapevoli del fatto che, se invece quell’estate fosse uscita nell’arrangiamento originale, sarebbe stata non solo una hit da juke-box ma un vero punto di riferimento per gli ascolti di allora e di tutto quello che è seguito nella musica alternativa italiana. Siamo arrivati persino a pensare che la pubblicazione della demo sia l’ennesima trovata magistrale dei Righeira, un revamping pensato per cavalcare la retromania electro-wave in auge di questi tempi, l’ultima geniale diavoleria per sbancare ancora una volta l’industria musicale e balzare ai primi posti di tutte le top ten del mondo.