La combo di fattori negli alunni quali:
- sottovalutazione dell’efficacia di un logopedista di quelli buoni
- ricorso al sussurro come modalità espressiva dovuta alla timidezza dell’età
- uso della mascherina
- movimento di banchi e sedie al piano di sopra
- classi che si recano in bagno in massa transitando davanti alla porta
- affetti da asperger a bassissimo funzionamento che urlano in corridoio per comunicare il loro disagio alla confusione generale dovuta al rispetto delle ferree leggi covid
- rumori tipici da intervallo in classe (chiacchiere, confezioni di merendine fatte esplodere, borracce in metallo che cadono, astucci fatti volare per ricadere in equilibrio verticale sul banco ecc…)
unita alla mia parziale sordità precoce fa sì che mi risulti impossibile comprendere quello che mi dicono i bambini durante l’intervallo. Ed è un peccato, considerando che è un continuo chiedere la parola per farmi sapere qualche cosa. Per limitare i danni all’attenzione provocati dalle cose che non c’entrano durante l’ora di lezione chiedo ai miei alunni di mettere da parte i loro interventi per il momento della merenda, il che aggiunge l’aggravante ai fattori di cui sopra. A me spiace dovermi far ripetere venti volte la stessa cosa, ogni volta avvicinando sempre di più l’orecchio alla bocca (protetta), per percepire che cosa vogliono dirmi. Con l’esperienza però ho compreso che nel 99% dei casi si tratta di aneddoti assurdi, robe da bambini di sette anni, idee strampalate e domande senza senso. Così, da un po’ di tempo a questa parte, ho adottato la tattica dell’annuire con la testa mentre mi parlano anche se non colgo nemmeno una sillaba. Quando capisco che quello che dovevano dirmi è finito, il movimento del capo si fa più vigoroso, gli occhi più seri o più allegri – in sintonia con il tono con cui mi hanno parlato, da cui capisco se si tratta di una cosa triste o meno – quindi chiudo il discorso con un vigoroso sì. Poi però penso se, per sbaglio, ho approvato una loro richiesta folle e, rientrati a casa, i miei bambini racconteranno ai genitori che il maestro ha accettato qualcosa a cui nessun educatore dovrebbe mai acconsentire. Al momento, però, tutto fila liscio. Tengo testa a ogni confronto e vedo la soddisfazione dei miei piccoli interlocutori quanto tornano a posto, dopo avermi messo al corrente di chissà che cosa e dopo aver ricevuto il mio ok. Spero si torni presto a leggere il labiale, obiettivamente non posso andare avanti così.