a volte ritornano

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Ho dimenticato di dirvi che, nel frattempo, la scuola primaria è ripartita e, a quanto sembra, lunedì torneranno in classe tutti gli altri. In realtà non siamo stati fermi del tutto. Una manciata di studenti della primaria e della secondaria di primo grado, individuati tra i bisognosi di percorsi educativi speciali, soggetti a rischio dispersione scolastica e figli di genitori in forza a categorie professionali fondamentali – medici e forze dell’ordine – non hanno mai interrotto la didattica in presenza. A questi alunni i docenti hanno tenuto lezioni in aula, collegandosi tramite videoconferenza con il resto dei ragazzi a casa. La scuola non è stata quindi chiusa del tutto, come lo scorso anno. Siamo stati in molti, me comprese, ad aver svolto qualche ora di didattica a distanza dalla propria classe anche senza bambini in presenza. Collegarmi da uno spazio famigliare per i miei alunni è stata comunque una buona idea perché li ha convinti che a questo giro si è trattato solo di un momento di sospensione e non la fine di tutto, come lo scorso anno. Mercoledì ci siamo ritrovati ed è stata un festa. Le lezioni a distanza, questa volta, sono state tutto sommato efficaci. Tornati in classe, ci sono bastati un paio di giorni per scaldare i motori e riprendere da dove ci eravamo lasciati. Ci siamo sentiti bene. Speriamo che questo mese di didattica da casa servito a limitare i contagi. Sono in molti ad avere dei dubbi, come c’è chi sostiene che riaprire anche alle superiori dalla prossima settimana sia un errore. Io lascio le decisioni a chi ne sa più di me. Nel frattempo, anche se ho la prima dose di astrazeneca in corpo, non abbasso la guardia, tantomeno la mascherina. L’importante è aver ripreso. Viva la scuola, abbasso le vacanze.

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