I modelli più recenti di notebook – compreso il mio e quello che ho acquistato per mia figlia – sono sprovvisti di lettore DVD, il CD player del mio impianto hi-fi si è guastato e qualche mese fa ho sottoscritto l’abbonamento a Spotify. Tutto questo in un momento in cui la mia collezione di vinili si sta espandendo a dismisura e sono in trattativa per l’acquisto del quarto giradischi con cui ascoltarli. La trattativa non è tanto con il venditore quanto con mia moglie, devo convincerla che ne abbiamo davvero bisogno. Una serie di eventi collegati tra di loro che mi ha spinto a mettere in cantina il riproduttore per compact disc dello stereo, decisione che, considerati gli eventi di cui sopra, ha reso la presenza dei CD in casa mia superflui. Ho comprato 33 giri finché ho potuto, finché si trovavano, finché l’industria musicale li ha stampati. Per farvi capire, ho una copia di “Nevermind” prima stampa in vinile mentre “In Utero” l’ho acquistato in cd, cosa di cui non smetterò mai di pentirmi. Ma nell’insieme non me ne sono procurati moltissimi, un po’ perché si trattava di una passione fuori dalla mia portata dal punto di vista economico e un po’ perché il compact disc, come supporto musicale, mi aveva disorientato e ci avevo visto giusto. Di lì a poco l’MP3 avrebbe spazzato via tutto. Non vi nascondo che i programmi di file sharing mi hanno permesso di recuperare tutto quello che, in quel vuoto di copertura del possesso fisico, avevo perso. Il fatto è che a quelle poche decine di copie originali che ho accumulato nel tempo se ne sono aggiunte diverse provenienti dalla collezione smisurata di musica classica di mio papà. Poi ho un po’ di cd di jazz e qualche collana acquistata in edicola. Per farla breve, dismettendo i quattro scaffali che ho dedicato ai CD mi sono chiesto che cosa farne. E, come per incanto, da qualche giorno mi si presenta ossessivamente sui social la pubblicità del più famoso programma per la masterizzazione di cd audio, cd rom e dvd. Che tenerezza. Ma davvero c’è ancora qualcuno che lo utilizza?
Il masterizzatore no, ma il programma freak lo uso eccome. Se sapessi dove mettere la tua montagna di cd e soprattutto avessi i soldi per comprarla, te le prenderei tutta io. (Anche se sospetto di avere gusti musicali molto diversi dai tuoi.) In ogni caso qualcosa puoi provare a venderla al libraccio di via Castaldi o a Massive Music Store di via Fara 4. Quando riapriranno le biblioteche, c’è la sezione distaccata di via Parri a S. Donato Milanese che potrebbe accogliere anche lei qualcosa. (cessione gratuita, ovviamente)