stella polare

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La mamma di Noemi mi ha chiamato poco fa per chiedermi se sapessi quando finiscono, quest’anno, gli esami di terza media perché sua figlia frequenta l’ultimo anno. Avrei potuto risponderle che la filosofia popolare ci insegna che gli esami non finiscono mai. Avrei dovuto anche evitare di lasciare il mio numero in calce all’e-mail di risposta che le ho inviato per cercare di soccorrerla per l’annoso problema di Classroom che le funziona sul cellulare e sul computer ma non sul nuovo tablet. «La bambina questa settimana sta con il papà e con me solo sabato e domenica», ha aggiunto. «Le spiace se le rubo un minuto nel week-end per cercare di risolvere il problema?». Io ai bambini con i genitori separati non riesco a dire di no. Qualche settimana prima c’era stato il caso della ex-coppia in cui, per farsi dispetto – almeno credo – le volte in cui era il papà ad avere in gestione il figlio mi faceva resettare la password di accesso alla piattaforma sostenendo che la madre non gliel’aveva comunicata e il figlio non poteva collegarsi per la lezione. Dopo qualche giorno la madre faceva lo stesso perché il papà, di contro, non l’aveva aggiornata con le nuove credenziali. Così la palla è tornata nel campo del papà la volta successiva, e via di un’altra password. Quando finalmente ho capito l’andazzo ho impostato una password dal sistema senza lasciare all’utente la possibilità di personalizzarla. Quindi l’ho inviata a entrambi i genitori, mettendoli rigorosamente in copia nascosta, onde evitare recriminazioni legate alla privacy. Insomma, la vita di un amministratore Google Workspace non è mai monotona. Comunque ho atteso tutto il sabato pomeriggio che la mamma di Noemi mi contattasse e poi, verso l’ora di cena, mi ha confessato su Whatsapp di essersi persa a fare la spesa, chiedendomi se fossi disponibile la domenica pomeriggio. Il fatto è che in tempi di zona rossa e lockdown non è che si possono accampare tutte queste scuse per non farsi trovare in casa. E, se volete sapere come è finita, è finita che Noemi ha deciso di continuare a usare il computer e che, quindi, il problema sul nuovo tablet non si sarebbe più riproposto. Così la mamma non si è più fatta sentire. Inutile negarvi quanto mi faccia piacere che i problemi si risolvano da soli, perché i problemi vivono di vita propria e spesso non c’è bisogno di una stella polare che indichi la via di uscita. Pensavo che la questione fosse chiusa fino alla telefonata di poco fa. La mamma di Noemi è tornata all’attacco e si è chiesta – e ha voluto chiedere a me – se potessi toglierle il dubbio sulle date degli esami di terza media. Le ho risposto che no, che non ne ero a conoscenza, che è meglio chiedere in segreteria e che comunque, sul sito, dovrebbe trovare il calendario dell’anno scolastico. «Grazie, lei è davvero molto gentile». Di nulla, si figuri, è stato un piacere.

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