Non oso pensare a quale sia stata la perdita economica nel settore dell’abbigliamento dall’inizio della pandemia. Milioni di persone che, all’improvviso, non escono più di casa e per i quali rinnovare il guardaroba non è più una priorità. Non solo. Il rischio di contagio in spazi al chiuso presi d’assalto durante i saldi dai fanatici dello shopping fa apparire i negozi di vestiti e scarpe come luoghi tutt’altro che sicuri, in un momento di emergenza sanitaria. C’è da chiedersi che ne sarà dei miliardi di miliardi di indumenti e calzature messi in commercio nell’ultimo anno e rimasti invenduti. Mi riferisco soprattutto ai prodotti della fast fashion, settore in cui già il valore e la qualità erano considerati irrisori prima, a fronte di quantità esorbitanti di capi creati e distribuiti per una vendita al dettaglio capillare. Il punto è che in un mondo di gente che è costretta a stare in casa vestirsi bene è diventato secondario. Certo, persino certa psicologia da università della vita ha provato a convincerci che, sebbene in telelavoro, non dobbiamo abbruttirci e a non presentarci davanti al pc in camicia sopra e pigiama sotto lo facciamo per noi stessi. Io, fino a un certo punto, ho mantenuto un discreto decoro. Poi, complice l’estate, ho mollato un po’ i principi e ho ceduto alla comodità. Il fatto è che stare in casa con pantaloni e cintura non è proprio il massimo del confort. In definitiva, per quasi tutti noi la stagione invernale che stiamo vivendo l’abbiamo affrontata con lo stesso guardaroba di quella passata perché oramai è un anno esatto in cui le occasioni per sfoggiare la nostra eleganza sono pressoché nulle. Fanno bene le case di moda a pubblicizzare gli indumenti per stare in casa e a puntare su uno storytelling in cui, sdraiati sul divano a leggere o a guardare la tele, non si sta poi così male, e tutte le attività che prima svolgevamo fuori all’aperto in totale libertà ora siamo costretti a farle chiusi tra le mura domestiche. Chi non vorrebbe, infatti, tenersi in forma e rilassarsi in casa come (e con, perché no) la protagonista dello spot dei leggings Calzedonia?