Una lettrice mi scrive “potete cambiare il modo in cui canta il bambino, non si può sentire!”, riferendosi al nuovo spot della Negroni. Il celebre jingle delle stelle che sono tante milioni di milioni è stato prima interpretato in chiave soul-acid-lounge-jazz o qualcosa del genere addirittura dalla cavernosa e alquanto sexy voce di Mario Biondi (ne ho scritto qui), quindi dalla raucedine senza speranza di Noemi (ne ho scritto invece qui).
Mi ero perso, perdonatemi, la versione “Descrizione di un attimo” con il timbro di Zampaglione, che potete vedere qui
perché mi sono purtroppo concentrato sull’ultimo spot, quello del bambino stonato, che fa tanta tenerezza ma anche accapponare la pelle, sentite qui:
Malgrado questo incidente di percorso, spero che la Negroni continui così e mi aspetto non certo Mina, tutta presa da ben altri budget e da storytelling di tutt’altro genere, ma Vasco Rossi, i Me contro te e – perché no – i Cure. Ve lo immaginate Robert Smith vestito di nero con il rossetto sbavato che estrae il culatello dalla vaschetta di plastica?
E infine, cara lettrice che mi scrivi se posso “cambiare il modo in cui canta il bambino, non si può sentire”, ti ringrazio per aver pensato che questo blog sia la stanza dei bottoni della pubblicità nazionale. Sappi che hai preso un granchio. Io conto meno che il due di coppe quando è briscola bastoni, anche se non so cosa voglia dire perché non gioco a carte e ho trovato il motto googlando sull’Internet.