coi fiocchi

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Odio guidare con la neve. Patisco l’instabilità dei veicoli sulla strada, a partire da quello che odio guidare fino a quelli che precedono e seguono il mio, passando per quelli che procedono nell’altro senso. Sono proprietario di un’auto poco adatta alla neve, con le gomme lisce e senza le catene. Se anche me ne dotassi (sprovvisto sono a tutti gli effetti un fuorilegge) non saprei da dove cominciare per montarle. Mentre viaggio a velocità ridottissima guido nel terrore di perdere il controllo, di scivolare sull’asfalto innevato, di posizionarmi perpendicolarmente alle carreggiate e di non riuscire a spostarmi più da lì con tir e mega-suv che strombazzano perché ingombro il traffico e i loro proprietari che scendono dall’abitacolo per sollevare la mia auto con me dentro, a mani nude, per parcheggiarmi nella corsia di emergenza mentre tutti ridono. Un vero incubo. Una delle poche cose di cui sono fiero del mio Paese è che vivo in un Paese in cui nevica poco, almeno in teoria. Quando vado in montagna – rigorosamente in estate – penso che la montagna sia davvero bella, ma dentro di me so che il giudizio comprende il fatto che, a sera o il giorno dopo o di lì a poco, ritornerò a casa mia, in città, dove il rischio di neve è limitato. Il problema è che almeno tre o quattro giorni l’anno nevica anche a Milano, e in uno o due di questi tre o quattro la neve attacca un po’ e mi tocca affrontare il problema. Ci sono i veicoli spargisale e gli spazzaneve, ma l’hinterland non è l’Alto Adige e nessuno è sufficientemente reattivo. Questo per dire che ha nevicato e devo prendere la macchina. Odio guidare con la neve.

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